Tra il 2016 e il 2017 alcuni stati europei e americani hanno deciso di attuare campagne di informazione per combattere le cosiddette “fake news” ovvero notizie false che circolano in rete. I social, come facebook, sono diventati dei veicoli importanti per i siti di informazione, ma purtroppo non tutti i blog e le testate giornalistiche on-line pubblicano notizie che corrispondono al vero pur di ottenere “pay for click”, ovvero guadagni in base al numero di visite. Proprio gli amministratori di Facebook hanno annunciato una vera e propria lotta alle fake mettendo a disposizione nuove funzioni in modo che gli utenti possano segnalare in tempo reale le notizie false. In Italia non sono ancora disponibili queste funzioni ma la Polizia di Stato e altri corpi speciali per le truffe on-line sono in allerta attuando numerosi controlli su internet. Su Facebook la polizia è presente con una pagina Agente Lisa attraverso la quale riesce ad informare gli italiani sulle varie attività pubblicando video e post molto utili. Proprio qualche giorno fa l’agente virtuale Lisa ha pubblicato una nota relativa agli “eventi falsi”, un’altra “strategia fake” per attirare l’attenzione degli utenti on-line.
Ecco la nota ufficiale:
“Sicuramente avrete sentito parlare di “fake news”, vere e proprie bufale che circolano in rete, ma forse non avete sentito parlare di falsi eventi, concerti e mostre come quelle annunciate ultimamente in diversi musei italiani.Il giochetto consiste nell’aprire una pagina Facebook creando un evento, annunciando mostre di artisti come per esempio Van Gogh a Firenze o un concerto dei Coldplay a Monza. Come potrete ben immaginare nomi come questi scatenano cultori d’arte e fan e avvengono migliaia di iscrizioni all’evento in pochi giorni. Ma ahimé è tutto falso.La denuncia di uno di questi falsi eventi è arrivata proprio da uno dei musei coinvolti, che è stato bombardato da una miriade telefonate per prenotare le visite. La Polizia postale ha poi provveduto a chiudere la pagina in questione.La cosa peggiore è che spesso siamo noi stessi inconsapevolmente divulgatori di fake news, noi che ignari di tutto li condividiamo sulle nostre bacheche dicendo che parteciperemo e anche alcuni siti attendibili che a volte ingenuamente li condividono.Ma cosa ci guadagna chi crea simili eventi? Innanzitutto si attira attenzione su una pagina che contiene anche eventi veri che altrimenti nessuno avrebbe visto. In più c’è il guadagno con spazi pubblicitari e in caso di iscrizione di utenti che immettono i propri dati personali possono vendere queste informazioni e le e-mail degli iscritti. Allora ribadisco, prima di condividere una notizia, un evento e altro, vi consiglio prima di verificare su fonti ufficiali. Per esempio nel caso di una mostra d’arte andate sul sito del museo, se l’evento non è pubblicizzato lì, allora semplicemente non esiste”
(Auriemma,Colucci,Vario)