A partire dal Capodanno 2024, chiunque percorra un’autostrada a pedaggio in Italia dovrà affrontare un aumento del 2,3% rispetto ai costi applicati poche ore prima. Questo incremento, stabilito dal Consiglio dei ministri, si colloca tra le stime iniziali, che indicavano un aumento compreso tra il 2 e il 2,5%.
La decisione di aumentare i pedaggi autostradali è stata anticipata dalle stime ufficiali di Palazzo Chigi, che prevedevano un incremento del 2-2,5%. Il dato finale del 2,3% è stato definito nel tentativo di bilanciare le esigenze finanziarie delle concessionarie autostradali con l’obiettivo di mantenere la sostenibilità del sistema.
È importante notare che, almeno nell’immediato, questo aumento non sarà accompagnato da nuovi Piani Economico Finanziari (Pef), che rappresentano i programmi di investimento delle concessionarie autostradali. Per le concessionarie che hanno raggiunto la fine del periodo regolatorio quinquennale, il Consiglio dei ministri ha concesso una proroga fino al 30 marzo 2024 per la presentazione dei Pef. Inoltre, è stata accordata un’altra proroga, questa volta al 31 dicembre 2024, per la loro completa definizione.
Questa dilazione offre alle concessionarie il tempo necessario per presentare dettagliatamente i Piani Economico Finanziari, riflettendo sulle esigenze infrastrutturali e definendo gli eventuali aggiornamenti in eccesso o in difetto relativi al balzello per i pedaggi autostradali 2024. In sintesi, si dispone di un periodo esteso per valutare e regolare gli investimenti futuri, garantendo una gestione più attenta e accurata delle risorse.
L’aumento dei pedaggi autostradali, sebbene possa essere un onere per gli automobilisti, è concepito come una misura necessaria per sostenere gli investimenti e la manutenzione delle reti stradali, contribuendo così a garantire un servizio efficiente e sicuro per tutti coloro che utilizzano le autostrade in Italia.