I carabinieri hanno scoperto l’esistenza di una vera e propria autofficina, completa di tutte le attrezzature, che era stata posta in essere all’interno di cinque fabbricati realizzati in assenza di permesso a costruire su di un sito sottoposto a vincoli ambientali e paesaggistici. Ma il contesto in cui operava la piccola impresa era destinato a rivelare ulteriori sorprese all’esito degli accertamenti espletati dagli investigatori dell’Arma: si accertava, infatti, come l’attività fosse priva della prescritta iscrizione nel registro delle imprese tenuto presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura e come lo smaltimento dei rifiuti, tra cui spiccava materiale intriso di olii esausti, avvenisse depositando gli stessi direttamente sul terreno, con potenzialmente elevato rischio inquinamento e danni ambientali. Alla luce delle irregolarità riscontrate i Carabinieri applicavano i sigilli al sito, un’area della superficie di circa 500 mq, e per il titolare scattava il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo.