Una 50enne Avellana, S. M., queste le iniziali, era accusata di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza omettendo informazioni dovute e dichiarando il falso. Oltre alla fattispecie di cui all’art. 7 d.lvo 4/2019 era accusata anche di truffa aggravata ai danni dell ‘Inps, art. 640 bis c.p., per aver frodato con artifici e raggiri la somma di euro 10.000 circa dal 2019 al 2020. Tratta a giudizio in data 5 giugno è stata emessa la sentenza. La difesa rappresenta dal penalista Avv. Antonio Falconieri è riuscita a ricostruire la vicenda e soprattutto a dimostrare la carenza dell’elemento soggettivo del reato portando la donna ad un’assoluzione con la formula piena perché il fatto non costituisce reato. La sentenza di assoluzione è stata emessa dal Tribunale di Avellino nella persona del giudice Galeota.