di Gianni Amodeo
Un’analisi impegnativa e con pluralità di elementi da sviscerare, quella posta dal rapporto che intercorre tra Legalità e Giustizia, l’una intesa come adesione e osservanza alle leggi regolatrici della civile convivenza, l’altra come esercizio della giurisdizione con i profili dell’amministrazione e dell’applicazione delle leggi stesse. E sono coordinate di principio e di senso comune, con ancoraggio alla visione dell’ordinamento dello Stato democratico e repubblicano, di cui è legge fondante la Carta costituzionale, garante dei diritti e delle libertà civili, com’è nella specificità della realtà italiana e, in genere, dell’Occidente, dall’Europa comunitaria all’ America anglosassone degli States, nei cui contesti sociali le Istituzioni della democrazia moderna nelle varianti di carattere parlamentare o presidenziale sono largamente consolidate nel bilanciamento e distinzione tra le funzioni legislative, esecutive e giudiziarie; coordinate, che, se correlate agli ordinamenti degli Stati totalitari ed autoritari assumono, invece, tutt’altro tenore e portata,annullandosi nella sostanza, conferendo il primato assoluto alla “ragion di Stato” o, più compiutamente, alla statolatria, che opprime e conculca i diritti civili e le libertà delle persone in funzione del potere politico e delle oligarchie che lo esercitano, militarizzando al massimo rango possibile le stesse articolazioni dello Stato e praticando il capillare controllo poliziesco della vita dei cittadini.
SCUOLA E LEGALITA’
Sulla correlazione tra Legalità e Giustizia, calibrata sullo scenario della cultura della democrazia matura dello Stato repubblicano italiano,sono stati puntati i riflettori del Forum svoltosi nell’Auditorium de “L’Oasi della Pace” nell’accogliente e ben strutturato complesso d’ospitalità delle Suore Canossiane, in coincidenza con la Giornata della Legalità, approdata alla terza edizione e indetta e promossa da Tv–3\Baiano, emittente del territorio; Forum, che ha coinvolto le delegazioni dell’ Isis Nobile–Amundsen articolato nei plessi di Liceo scientifico di Lauro e Mugnano del Cardinale e degli Istituti professionali per la ristorazione e con indirizzo commerciale di Marzano di Nola e Avella. Coordinato dalla giornalista Maria Cristina Benintendi, il Forum è stato aperto dal caldo indirizzo di saluto ai partecipanti lanciato da Suora Agnese Tulino, che dirige “L’Oasi della Pace”, con il fervido appello alla pratica dei valori della rettitudine, quali cardini della società giusta e libera nella pace. E su questo piano Suora Agnese Tulino focalizzava i modelli di vita di Gesù e di Santa Maddalena di Canossa – restata orfana di padre e abbandonata a sette anni dalla madre per essere affidata ad un’istitutrice- mirabile figura di spirito cristiano per la sua dedizione ai poveri e al loro riscatto umano e civile, con intense e diffuse attività e iniziative di apostolato nel ‘700, lasciando di sé una rilevante eredità morale e spirituale, di cui è una testimonianza viva l’Ordine dei Figli e delle Figlie della Carità.
Il prologo di Suora Agnese Tulino costituiva il riferimento delle riflessioni del professore Vincenzo Serpico, dirigente dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, a cui afferiscono i plessi scolastici di Baiano e Sperone; riflessioni, per evidenziare che nelle aule scolastiche si costruisce e si vivifica -attraverso il rispetto delle regole di comportamento- il valore della legge, la cui osservanza è presidio della civile convivenza e della libertà nell’uguaglianza; valore che si coniuga con l’impegno nello studio. Sul dettato della Carta costituzionale che promuove la circolazione delle idee e il diritto-dovere dello studio quali fattori di emancipazione civile si soffermava la professoressa Marina Petrucci, dirigente dell’Istituto statale d’istruzione superiore Nobile–Amundsen. Sono – questi- sottolineava i fattori portanti della formazione del giovane come cittadino responsabile, grazie alle conoscenze e alle competenze che fa proprie nella Scuola, ch’è per se stessa ispiratrice e promotrice di legalità, con apertura alle istanze del territorio e alle sue problematiche. E sotto questo profilo- in uno con il professore Andrea Canonico– citava le iniziative pubbliche assunte dal Nobile–Amundsen sui territori in cui opera, tra cui i convegni di studio sul bullismo e sul cyber bullismo.
DALLA GIUSTIZIA IN GENERALE AL MALAFFARE SUL TERRITORIO
L’intervento di Pasquale Mautone, avvocato di Corte di Cassazione, e docente alla Federico II, si concentrava essenzialmente sulla fondamentale tripartizione che connota –distinguendoli- il potere esecutivo, il potere legislativo e il potere giudiziario, che fa da filo conduttore di una parte significativa del pensiero di Montesquieu, tra le più alte espressioni dell’Illuminismo e del Liberalismo, le grandi culture che hanno smantellato l’assolutismo feudale; tripartizione, che è la pietra angolare dello Stato moderno con struttura parlamentare. La piena osservanza e la congrua applicazione delle leggi è l’essenza della legalità che non si divarica dalla giustizia- affermava Mautone – considerato che nello Stato democratico la produzione legislativa spetta al Parlamento liberamente eletto ed espressione delle sensibilità politiche che vivono nel popolo e nei cittadini. Il punto cruciale risiede, tuttavia, nella corretta applicazione delle leggi e nel cosiddetto processo giusto rispetto alla durata dei tempi. E sul punto evidenziava gli interventi e le frequenti pronunce della Corte di giustizia europea e dei diritti umani sulla lentezza delle procedure nell’esercizio della giurisdizione in Italia; interventi e pronunce che corrispondono anche alla censura sulle criticità, soprattutto la lunga durata della carcerazione preventiva, del sistema-penitenziario italiano.
Dal sistema-giustizia in generale alla realtà del territorio il passaggio era segnato dall’intervento del dottor Antonio Tulino. Una riflessione a 360° sulla situazione specifica dei Comuni dell’Unione intercomunale del Baianese e del Clanis attraversati da una preoccupante stagnazione- spiegava- anche e soprattutto in relazione ai valori della legalità posti a dura prova, se già non compromessi del tutto, come attestano le inchieste giudiziarie sviluppate dalla Direzione distrettuale antimafia e che nel giro degli ultimi anni interessato gli Uffici tecnici comunali di Avella e Baiano. Uno stato di fatto mai verificatosi nel passato sul territorio-aggiungeva Tulino– e contraddistinto in pubbliche strade da due efferati omicidi di stampo camorristico. Vicende ed episodi che non hanno smosso più di tanto né le rappresentanze consiliari dei Comuni dell’Unione né le rappresentanze partitiche, per chiedersi e interrogarsi sul “senso delle cose” in atto. Altro passaggio, Tulino riservava alle situazioni di disordine urbanistico determinatesi qua e là sul territorio intercomunale, quasi che fossero normali.
LEZIONE-DIALOGO DI LEGALITA’ FISCALE E IL SUCCESSO DI DEVIL A RAPPER EMERGENTE
Di taglio tematico diverso, ma di notevole efficacia comunicativa, risultava il dialogo che il maresciallo Canonico del comando di Tenenza della Guardia di Finanza di Baiano, muovendosi liberamente nell’Auditorium, intrecciava con i giovani sulle valenze della legalità fiscale, rapportando il bilancio delle famiglie al bilancio dello Stato e degli Enti locali; una connessione, che faceva leva sui consumi di beni e servizi fatti dai giovani, come l’utilizzo dei “motorini”, la cui funzionalità è garantita dal carburante, su cui si pagano le accise, che forniscono le entrate necessarie allo Stato per erogare servizi e quant’altro alla comunità. E su questa scia il brillante e persuasivo rappresentante delle Fiamme gialle proponeva altri esempi. Una piccola, ma grande lezione di legalità fiscale,ispirata dal principio costituzionale per il quale ciascun cittadino è chiamato a concorrere all’organizzazione dello Stato in rapporto progressivo con le proprie risorse di reddito e di rendita; una lezione pratica e derivata dall’esperienza di vita professionale del giovane sotto-ufficiale.
La conclusione del Forum era data dalla spettacolare esibizione di Devil AI, rapper emergente, con l’interpretazione di alcuni testi di sua composizione. Messaggi secchi e diretti, quelli ritmati ad alta intensità dal diciassettenne rapper di San Giuseppe Vesuviano, gratificato da lunghi e ripetuti applausi; messaggi per dire No al femminicidio e a tutte le forme di violenza, ma anche per dire No perentorio alle cattive compagnie e alla droga, per affermare il valore della vita.
Un epilogo coerente con lo spirito della terza edizione della Giornata della Legalità, impostata con criterio e condotta con spigliatezza da Maria Cristina Benintendi. Ed il merito va al “Maresciallo” Peppe Esposito, tenace animatore di Tv–3\Baiano, con le sole sue forze e disponibilità economiche di comune pensionato.