Sull’argomento degli ultimi giorni che è incentrato sulla chiusura delle scuole interviene Chiara Cacace, capogruppo di opposizione ad Avella. Ecco le sue dichisrazioni:
“Sicuramente per i Sindaci non è un momento facile e soprattutto sono scelte difficili quelle da prendere in ordine alla apertura o chiusura delle scuole. Non servono parole e giudizi inutili servono scelte concrete e giuste. Sicuramente è una incongruenza far girare il mondo, invitare a fare visite turistiche, guardare i ragazzi fuori ai bar, andare in palestra, convivere con virus rispettando le regole e poi chiudere le scuole perché i contagi sono troppi. In Italia ci sono paesi grandi e piccoli dove il Covid presenta ragioni di emergenza superiori di molto alle nostre per di più nei nostri contesti i bambini vanno a scuola accompagnati da genitori e non con mezzi pubblici e le scuole in quei paesi non hanno mai chiuso. Se l’emergenza è tale e l’Asl parla di emergenza tale da chiudere le scuole credo che sarebbe congruo e giusto un lock down totale di dieci giorni e poi si riparte tutti. Non ha senso non mandare i ragazzi a scuola e poi grazie alle tre dosi si va in palestra ed in Pizzeria. Draghi ha ragione quando dice che la dad ha creato distanza tra bambini sia nell’apprendimento che negli stimoli. I ragazzi che vengono da due anni di dad a confroto con altri che non hanno perso nemmeno un giorno di scuola, anche quando ci stavano morti e pochi vaccini, sono indietro. Si è di fatto creato caos tra chi vuole la chiusura e chi no, mentre per certi diritti è doveri la strada dovrebbe essere una sola e connotata da equilibrio e responsabilità. La salute prima di tutto, ma le scelte devono essere congrue e rispettare i diritti di tutti.
Ricordiamoci che per i nostri figli la scuola era in questo tempo difficile motivo di pseudo normalità e di vita che va avanti”.