Giovanni Luigi D’Avanzo, detto “Ronaldo” è il candidato della lista di “Cambia Avella” che propone come candidato sindaco il capogruppo di opposizione Chiara Cacace. Nel suo intervento agli elettori di piazza Convento martedì sera ha dichiarato:
“La mia candidatura con Chiara Cacace è frutto della normalità, della serenità, perchè in questo paese non regna più ne la serenità ne la tranquillità delle persone – A parlare è un esponente della maggioranza del sindaco Biancardi, ovvero Giovanni D’Avanzo. Si va avanti ancora con gli allori di 10 anni fa. In piazza vedo un grande amico, Peppe Canonico, lui è uno che la politica la fa bene e a 360 gradi. In questo paese le opere fatte sono state fatte 10 anni fa quando facemmo una bella squadra dove c’era anche Peppe Canonico. Nel secondo mandato non è stato fatto più niente”.
Poi parla del suo invito a Chiara Cacace di comporre la lista per partecipare alla competizione elettorale del 3 e 4 ottobre affermando: “Se tu non fai la lista noi non possiamo dare ai cittadini normali di andare al voto. Faccio politica da 20 anni e non ho mai avuto nulla dalla politica anzi ho dato e ciò rimesso. E inspiegabile che dopo tanti anni di politica uno decida di metterti da parte, non è concepibile, allora se non posso giocare con una squadra di serie A mi accontento anche della serie B”.
L’ex assessore parla poi della candidatura di un parente nella lista che ha fatto parte fino alle ultime elezioni: “Non è concepibile venire nella mia famiglia e decidere di distruggere una famiglia, perchè la famiglia è sacra, alla fine si tratta di solo 15 giorni di campagna elettorale poi torna tutto come prima, ma attenzione chi tocca i fili scoperti si può fulminare. Non si gioca con i sentimenti delle famiglie ne tanto meno delle persone. La nostra è una famiglia unita che nessuno riuscirà a dividere”.
Una bordata poi al candidato sindaco della Colomba Vincenzo Biancardi che ai giornali nei giorni scorsi aveva dichiarato che il suo è solo una momentanea apparizione nel mentre si forma la classe dirigente del futuro. D’Avanzo a tal proposito ha detto: “Ma quale classe dirigente, gli amministratori del domani non si formano nei palazzi ma stando in mezzo alla gente”.