di Giuseppe Napolitano
Questa sera alle 18,30 nel Palazzo Baronale di Avella, promosso da Pellegrino Palmieri dell’esecutivo regionale federazione Verdi, l’atteso convegno Corylus Avellana “ La valorizzazione del territorio baianese e delle imprese locali attraverso la promozione della nocciola avellana”. Relatori Domenico Biancardi (Presidente Comunità Montana Partenio – Valle Lauro), il Prof. Vincenzo Peretti (Università di Napoli ed esperto di biodiversità), Dott. Giuseppe Vecchione (Consulente comunicazione),Dott. Ettore Guerrera ( Direttore Tecnico del Centro Studi Biodiversità Alimentare – Università Federico II Napoli) Dott. Rosanna Carpentiero (Presidente del Consiglio Comunale di Avella con delega all’agricoltura) Dott. Roberta Santaniello ( Dirigente Regione Campania). Un convegno quello di stasera che vuole contribuire ad un nuovo approccio dal punto di vista bio – ecologico alla coltivazione del nocciolo settore trainante dell’economia del nostro territorio.
Le colline di Avella sono ritenute la culla della coltivazione del nocciolo, come testimonia anche il nome scientifico attribuito alla specie (Corylus avellana). La particolare natura del terreno e del clima hanno da sempre favorito la produzione di un frutto di qualità unico al mondo. Avella, oltre ad una splendida storia è città famosa per aver ospitato nell’antichità il Poeta Virgilio che nei suoi versi decantava le “avellane”. Lo sviluppo dell’agricoltura chimica e meccanizzata ha apportato nella nostra terra effetti a dir poco disastrosi.
In qualsiasi manuale di corilicoltura leggiamo che la qualità dei frutti scaturisce da una buona ossigenazione del terreno (aratura) e dal giusto apporto di fertilizzanti ( consigliati quelli naturali come letame o interramento di fogliame e erbe), ed un utilizzo parsimonioso di fitofarmaci e antiparassitari.
Questa pratica è quasi totalmente scomparsa dalla nostra agricoltura con seri danni all’ambiente e alla salute dei cittadini. Basti pensare che nei periodi di preparazione e di raccolta siamo inondati da polveri e fumi altamente inquinanti visto il dissennato utilizzo di erbicidi e antiparassitari che quando bruciano emettono sostanze nocive, mutagene e cancerogene.
L’inerbimento invece assicura la presenza permanente di un tappeto erboso che protegge il terreno dall’erosione e agevola il passaggio delle macchine alla raccolta in caso di pioggia. L’inerbimento migliora la struttura del terreno, favorisce la formazione di uno strato ricco di humus e ben aerato. Inoltre, evita il sollevamento di notevoli quantità di polveri dovuta alla lavorazione delle moderne macchine di raccolta e cernita. Ecco perché negli ultimi anni a parte le mutate condizioni climatiche mondiali, siamo soggetti a continui alluvioni anche con brevi precipitazioni.
Si impone un cambiamento di rotta per approdare ad un ambiente pulito e sicuro, ad un prodotto più sano e di qualità e allo sviluppo equilibrato del territorio.
Sono queste le basi del convegno che cercheranno di sensibilizzare amministratori e addetti ai lavori a tracciare le linee guida del futuro della nostra agricoltura, senza le quali ogni ipotesi di sviluppo e valorizzazione sarà cenerentola.
Salvare l’ambiente e le sue risorse deve essere l’obiettivo primario della nostra società!
Al convegno sarà presente anche l’Associazione la piccola cometa da sempre impegnata per la valorizzazione della nocciola, con la pubblicazione Avellana un vademecum – ricettario arricchito da articoli medico – scientifici che affrontano la tematica in chiave ambientalista e biologica.