E’ risaputo che i Romani erano degli ottimi idraulici ed erano proprio queste qualità, tra tante altre, a farli primeggiare nel mondo. Essi costruirono strade, tenendo presente il concetto che dovevano essere soprattutto utile, solide e poi belle, che ancora, oggi, resistono nel tempo, ed anche acquedotti. Numerosi gli acquedotti per portare acqua da sorgenti distanti nelle loro città, rifornendo thermae, latrine, fontane e abitazioni private. Gli acquedotti spostavano acqua solo per gravità, essendo costruiti con una leggera pendenza verso il basso all’interno di condotti di pietra, mattoni o cemento. La maggior parte erano sepolti sotto terra, e seguivano i suoi contorni; dei picchi che ostruivano furono aggirati o, meno spesso, forati con un tunnel.
Uno di questi è quello avellano e di esso ne parlano molti storici nazionali e di storia patria. Grazie anche alla presenza del fiume Clanis, testimonianza profonda dell’antichità del paese e luogo di insediamenti già dalla preistoria, l’acqua veniva incanalata e poi distribuita laddove ce ne era bisogno. Lungo il suo corso si è svolta gran parte della vita storica della cittadina come ci è testimoniato dalle Grotte di San Michele e degli Sportiglioni, dai ritrovamenti di resti dell’acquedotto romano.
Dopo duemila anni ecco che il primo cittadino Domenico Biancardi, sfruttando proprio l’esperienza tralasciataci dai Romani, realizzerà, potremmo dire, un acquedotto bis o meglio una rete che metterà in collegamento tra di loro i pozzi di località Fusaro, Castello e le vasche in località Fontanelle. Una linea idrica da fare invidia ai progetti che realizzavano gli antichi romani, lunga circa 3 chilometri, e che segue per alcuni tratti lo stesso percorso di quello che è l’antico acquedotto romano i cui resti sono ancora visibili. Questo permetterà che il pozzo di località Castello, posto come altezza molto più in alto dell’area Fusaro, di rifornire per caduta anche le vasche di raccolta qui esistenti. Dalla località Fontanelle, dove insistono diverse sorgenti, saranno effettuati lavori di ristrutturazione delle varie vasche di raccolta e una nuova linea andrà a collegarsi con il pozzo presente nei pressi della pineta avellana. Inoltre sarà effettuato un nuovo tratto di collegamento idrico tra la località Muliniello, nei pressi del nuovo “Bed & Breakfast”, che attraverserà via del Santissimo fino a raggiungere il ponte di Santa Croce. Prevista anche la realizzazione di una centrale nei pressi di piazza San Pietro nei pressi del parcheggio dove un tempo c’era la Misericordia. Lavori, questi, che una volta ultimati completeranno l’opera già iniziata qualche anno fa quando sono stati sostituiti interi tratti di rete idrica vecchi di circa un secolo.