Il Conservatorio, il pop, il ritmo afro-americano, la musica antica della pastellessa e della zeza e in canto sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista nato a Marianella, quartiere popolare di Napoli nel 1955.
Ieri ad Avella per la manifestazione “Avella Art Festival”, è stata l’occasione giusta per ascoltare anche i brani del suo nuovo album “Lotto infinito” uscito il 7 ottobre con Sony e nel quale il grande cantautore partenopeo duetta con altri illustri colleghi tra i quali Giorgia, Francesco De Gregori, Renato Zero, Caparezza, Mannarino, Angela e Marianna Fontana, DabyTourè, Pippo Delbono, Paolo Fresu, Giovanna Marini, Hindi Zahra e Lello Arena.
La collaborazione con i Bottari di Portico, ensemble che fa del ritmo ancestrale la sua unica fede, nasce nel 2004 dal desiderio di Avitabile di non rinunciare al patrimonio lessico/musicale della sua terra. Sul palco botti, tini, falci, strumenti atipici che cadenzano antichi ritmi processionali che sono sana trance “folk”.
Una proposta innovativa in cui il polistrumentista napoletano fonde il suo personale sound con la tradizione di questi percussionisti, le cui origini risalgono al XIII Sec. «Ormai era diventato indispensabile disamericanizzare il mio linguaggio musicale», dice Avitabile, e ci è senz’altro riuscito.
Da questa esperienza con i Bottari, è nato “Salvamm’ ‘o munno” che ha ottenuto ben quattro nomination ai BBC World Music Award, due nel 2004 e altri due nel 2005, nelle categorie “Miglior audience radiofonica” e “Miglior gruppo worldeuropeo”.
Ieri ad Avella piazza gremita di fans provenienti da tutta la Campania.