“Il Cippo Avellano ieri ed oggi: tutela e promozione del territorio” è stato questo il tema del convegno promosso dal Gruppo archeologico avellano nell’ambito dell’iniziativa promossa con delibera dell’amministrazione comunale per l’istituzione della giornata del Cippo avellano. Ai lavori, moderati da Pietro Luciano, sono intervenuti Domenico Caiazza, esperto di diritto e studioso di storia antica e medievale nonché presidente del Centro studi “Medioevo in Terra di Lavoro”, e Raffaella Buonaudo, soprintendente archeologico Avellino-Salerno, legata professionalmente alla cittadina archeologica per essere stata responsabile del locale ufficio archeologico. Era presente una delegazione di docenti e studenti dell’istituto “Nobile-Amundsen”, che si sta specializzando in questo settore. Luciano, presidente del gruppo, ha introdotto i lavori presentando il progetto di tutela del patrimonio storico legato al Cippo. Successivamente è intervenuto Domenico Caiazza, che ha relazionato sul Cippo, rappresentante una pietra miliare in una lingua che ha sancito accordi importanti per l’utilizzo dell’acquedotto, sottolineando l’importanza della valorizzazione legata a un turismo culturale di qualità. Albino Albano, quale membro del gruppo archeologico, ha sottolineato che la lingua osca non può considerarsi morta, in quanto è presente un substrato linguistico e che, grazie alla comparazione con le diverse lingue europee, è stato possibile risalire a ciò che rappresenta il Cippo, ossia un trattato tra Nola ed Avella. Altro aspetto rilevante è l’importanza di intercettare i flussi turistici provenienti da Napoli. Il sindaco Vincenzo Biancardi ha proposto l’istituzione di un premio legato al Cippo. Antonio Tulino ha espresso alcune perplessità sul Cippo, conservato nel seminario vescovile di Nola, ma che dovrebbe trovarsi ad Avella, e circa l’errore di aver inserito le grate di ferro, elementi estranei all’architettura dell’anfiteatro. Sull’argomento, l’avvocato Caiazza ha risposto che esistevano due cippi e la Soprintendente Buonaudo ha spiegato che non è stato possibile rimuoverli, altrimenti sarebbe crollata tutta l’impalcatura. La Buonaudo ha elogiato il ruolo del gruppo archeologico. Successivamente, è avvenuta la visita al museo. (Albino Albano)