Recentemente il M.A.SC.I. (poi capiremo se numero uno o numero due) ha acceso i riflettori sulla struttura del convento francescano ad Avella. I presenti ad un incontro pubblico hanno avuto modo di ascoltare dagli Amministratori locali e dai progettisti la destinazione d’uso degli ambienti. Si va dalla ristrutturazione e messa in sicurezza dello splendido ambiente liturgico, alla creazione al primo piano di una biblioteca comunale. Non molto è stato detto del ” chiostro “, che tanta gioventù del paese ricorda come luogo di aggregazione e di formazione cristiana. Grazie ai giovani degli scout e delle loro guide la struttura è rimasta viva, anche dopo la morte del compianto Fra Federico. Ritengo che poca attenzione si porti agli aspetti sociali della solidarietà e poca attenzione si sta portando, rispetto all’utilizzo dei luoghi che possano diventare sedi per le associazioni, luogo di servizio ai più deboli, struttura di accesso alla assistenza sociale ( ad esempio) delle famiglie e così via. Promuovo negli Amministratori locali una riflessione in tal senso, senza disconoscere il valore di una biblioteca pubblica con tutti i carismi della digitalizzazione e dell’accesso semplificato all’informazione ed alla cultura delle persone disabili sensoriali. Vincenzo Serpico