E’ iniziata la stagione della raccolta dei chiodini. L’avellano Carmine D’Arienzo nella sua prima uscita stagionale ne ha raccolti oltre un quintale sulle montagne del Baianese.
Non saranno pregiati come i porcini, ma accanto ad un risotto fanno la loro buona figura. Sono i chiodini (Armillaria mellea), amati da tanti ricercatori di funghi per tradizione e perchè facili da trovare e se sei fortunato non sai più dove metterli, come è capitato al nostro Carmine. Per gli estimatori questo inizio novembre è stato un paradiso: una stagione fuori dalla norma, se ne trovano dovunque.
Per i porcini, difatti, l’annata va dimenticata: «Tra metà agosto e metà settembre, il periodo clou dei porcini, c’è stato caldo ma non la giusta pioggia. E i funghi sono composti per l’80-90% da acqua». Ecco anche perchè da qualche giorno gli amanti di questa pratica si sono buttati sulle «famigliole» di chiodini.
Per evitare di danneggiare il bosco è necessario osservare dei semplici accorgimenti.
Raccogliere i funghi ruotandoli alla base non tagliandoli. L’unica specie per la quale è consentito reciderli è il “chiodino” (Armillaria mellea). Le radici dei funghi raccolti rimangono così nel terreno ed andranno ricoperte con terriccio e foglie per permettere la ricrescita del fungo.
I funghi vanno trasportati con contenitore rigido che permetta l’areazione la dispersione delle spore. E’ vietato l’utilizzo di contenitori flosci (sacchetti di plastica) o contenitori chiusi e non aerati. Non danneggiare assolutamente i funghi non commestibili o che non vengono raccolti. Sono molto importanti per la salute del bosco e degli animali che ci vivono. Le persone autorizzate a raccogliere i funghi nel territorio del Parco del Partenio devono essere muniti di apposito tesserino che viene rilasciato dopo aver frequentato un breve corso informativo.