Fede, cultura popolare, musica e gastronomia saranno protagoniste domenica 15 e venerdì 20 gennaio nella città d’arte della Valle del Clanio
di Saverio Bellofatto
Prendi un comitato aperto all’innovazione quello Pro Maio di Avella aggiungici la collaborazione di un’Associazione impegnata per la rivalutazione della cultura popolare “ Pane, Ammore e Tarantella” e la ProLoco Clanis 2006 con l’aiuto dei giovani dell’Azione Cattolica e di altre associazioni operative per la promozione del territorio, affida la Direzione Artistica a un esperto organizzatore di eventi Roberto D’Agnese della Omast Eventi, ecco rinnovata nella coreografia e nella scenografia la tradizionale FESTA DEL MAIO di San Sebastiano di Avella che si celebrerà in due momenti 15 Gennaio con il taglio e la sfilata, e il 20 gennaio giorno di San Sebastiano con l’accensione del “ Fucarone”.
Una tradizione antichissima ila festa del Maio, che richiama ai riti propiziatori della fecondità, di origini pagane, attualmente un atto di fede verso il Santo Patrono. Tutti i paesi della Bassa Irpinia celebrano il loro Maio nel periodo che và dal 30 Novembre con il “Natale Piccirillo” di Sirignano, al 25 Dicembre con la festa del Maio per eccellenza, quella di S. Stefano a Baiano, dove la sacralità dell’albero assume connotati di particolare suggestione e a seguire i MAI di Mugnano del Cardinale dedicati a S. Filomena il 10 gennaio, di Quadrelle e per finire il 20 Febbraio quello dedicato a S. Elia Profeta a Sperone.
Negli ultimi anni, le varie associazioni territoriali hanno cominciato un azione di recupero e valorizzazione di queste grandi feste popolari e quest’anno anche Avella presenterà la sua tradizione rinnovata.
La Festa del Majo di San Sebastiano comincerà domenica 15 gennaio alle 6 del mattino, quando gli avellani, mannesi, boscaioli, giovani con il Sindaco in testa, parteciperanno alla Santa Messa dove saranno benedetti gli attrezzi e le corde che serviranno al taglio Maio, per poi recarsi in montagna. Qui tra banchetti, vino e canti si darà inizio al sacrificio dell’albero che diventerà MAIO: sicuramente l’albero più alto e più bello che sarà il protagonista della giornata, con la processione che avrà inizio alle 14.30 e si dipanerà per il corso cittadino fino a raggiungere la piazza antistante alla Collegiata di San Giovanni dove sarà issato tra il tripudio di un popolo festante accompagnato dall’Aurunca folk band, banda di tradizione popolare di Sessa Aurunca composta da 25 elementi. A partire da questo momento e fino al 20 gennaio i giovani in giro per il paese raccoglieranno i “ Sarcinielli” fasci di ramaglie legate che serviranno ad alimentare il “ Fucarone” purificatore del giorno di San Sebastiano.
Venerdì 20 gennaio, la festa ha in programma: durante la giornata, giochi antichi in piazza e convegno sul Maio di Avella nella mattinata. Alle 14.30 la sfilata dei “figli del majo” nel centro storico del paese e il momento più atteso alle ore 16, con la processione di San Sebastiano Martire: al termine, rientrati in Chiesa e celebrata la Santa Messa, il parroco, Don Giuseppe Parisi, si recherà all’esterno per dare il via l’accensione del grande falò intorno al Majo, rito di purificazione e propiziatorio che quest’anno sarà accompagnato dalla musica, che continuerà per tutta la durata del “fucarone”, prima con il concerto di Luca Rossi (alle ore 19.30 in Chiesa) e successivamente spettacolo dei Bottari di Macerata Campania. Ad arricchire la giornata sarà anche l’offerta gastronomica preparata dalle locali associazioni (stand aperti dalle ore 18 in viale San Giovanni) che sarà incentrata sui piatti della tradizione, con il caciocavallo impiccato, la melanzana di San Sebastiano, la pizza di granone con scarole e fagioli, castagne, nocciole, ricotta, formaggi, torrone preparato al momento e il dolce di San Sebastiano. Su prenotazione telefonando al 380.4309703 sarà possibile effettuare visite guidate all’anfiteatro romano.
“Le feste patronali si rinnovano rileggendo la tradizione con gli occhi della contemporaneità – afferma il direttore artistico Roberto D’Agnese -. Ogni paese conserva una sua ritualità, alla quale ogni comunità è fortemente legata, che va assolutamente preservata. A questa va abbinata un’offerta musicale e gastronomica che riesca a mantenere intatto il messaggio dell’evento e, allo stesso tempo, ad arricchirlo perché riesca ad essere di attrattiva non solo per i residenti ma anche per turisti di tutta la regione che qui, come nel caso di Avella, possono trovare la forza della ritualità centenaria e, allo stesso tempo, una dimensione ludica adatta a giovani e famiglie”.