Un altro palazzo storico avellano aprirà le porte ai visitatori, dal 15 al 18 dicembre prossimo lo farà per accogliere una mostra internazionale d’arte contemporanea. Una mostra omaggio dedicata al “Principe della risata”: Totò. A cinquant’anni dalla scomparsa si potranno ammirare opere, oggetti e cimeli storici appartenuti al grande maestro napoletano.
ùTotò nasce il 15 febbraio 1898 nel rione Sanità come Antonio Clemente, sua madre nel 1921 sposa Giuseppe de Curtis dalla cui relazione era nato Antonio, nel 1928 il de Curtis riconosce Antonio come suo figlio, nel 1933 il marchese Antonio de Curtis viene adottato dal marchese Francesco Gagliardi Foccas, e nel 1946 il tribunale di Napoli gli riconosce il diritto a fregiarsi dei nomi e dei titoli di: Antonio Griffo Focas Flavio Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del sacro Romano Impero, esarca di Ravenna,duca di Macedonia e di Illiria, principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso,conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo.
Morì nella sua casa di Via dei Monti Parioli, 4; alle 3:30 del mattino (l’ora in cui era solito coricarsi) del 15 aprile 1967, all’età di 69 anni: venne stroncato da un infarto dopo una lunga agonia, tanto sofferta che lui stesso pregò i familiari e il medico curante di lasciarlo morire. Proprio la sera del 13 aprile confessò al suo autista Carlo Cafiero: «Cafiè, non ti nascondo che stasera mi sento una vera schifezza». Secondo la figlia Liliana, le sue ultime parole furono: «Ricordatevi che sono cattolico, apostolico, romano», mentre a Franca Faldini disse: «T’aggio voluto bene Franca, proprio assai.»