Matteo De Masi (in arte Spicci) ha pubblicato una nuova canzone dal titolo “Sudoku”. Al giovane cantante avellano abbiamo chiesto da dove deriva il suo nome d’arte, ecco cosa ci ha detto. “Ciao sono SPICCI. Starete pensando.. Questo si è chiamato come le monetine, quelle che cerchiamo sempre di cambiare in carta, perché sono scomode, perché fanno pesare il nostro portafogli, quelle che se ne usi troppe per pagare, ti guardano male. Beh, a dirla tutta neanche io le ho sempre amate, anzi. Quando ero bambino, uno spicciolo mi finì in gola, durante un trucco di magia che ero solito fare per stupire tutti e rischiai di soffocare, ma la mia famiglia riuscì a salvarmi. Quando si è piccoli, la morte neanche la si immagina eppure io la vidi con i miei occhi. Questo evento mi causò un trauma che durò per 2 anni, che sembravano non passare mai. Non riuscivo più a mangiare temendo che mi si potesse bloccare di nuovo qualcosa in gola o nella mia ingenuità, pensando di avere ancora quella dannata moneta incastrata chissà dove. Dopo 2 anni riuscì ad uscirne. Ad oggi però, passato questo inferno, posso dire che è lì che è nata la mia sensibilità, da lì ho iniziato a mettermi in dubbio, da lì ho sfidato le mie paure, vincendo e perdendo a volte. Da lì ho iniziato a sentire il bisogno di esprimere le mie emozioni, brutte o belle, perché la vita è così, ed è così che nascono le mie canzoni. Un po’ grazie a me e alle persone che mi circondano, un po’ grazie a quel dannato spicciolo, che tuttavia, oggi, vale molto di più”.