Avella che in passato era il primo comune del mandamento baianese per la qualità organizzativa della festa patronale di settembre, quando appunto tra il 7 e il 10 si festeggia Maria SS. delle Grazie e il patrono San Sebastiano, oggi sembra, a dire di molti cittadini, diventato il fanalino di coda di tutte le feste patronali organizzate nella zona. Basti pensare all’organizzazione dello scorso luglio della festa di Sant’Elia, paese molto più piccolo di Avella con poco più di tremila anime, che ha saputo offrire ai propri concittadini, e soprattutto molti proveniente da fuori, una festa di primo livello e soprattutto di qualità. Avella invece sembra regredire sempre di più, anche se va detto che per quanto concerne il programma religioso nulla il parroco fa mancare alla festa, ma si sa quello che ai cittadini più sta a cuore è il programma civile, la serata canora, i fuochi pirotecnici, ecc. Cosa e di chi è la colpa, in molti si domandano, di una così mediocre organizzazione? La risposta potrebbe essere semplice: la mancanza di partecipazione economica del paese alla questua. Potrebbe essere questo il primo motivo anche se per organizzare una buona festa non occorrono molti soldi ma solo scelte giuste ed intelligenti. Un altro fattore significativo è che all’inizio della festa, ufficialmente quella avellana inizia oggi, la gente non conosce il cantante della serata finale, quando in passato veniva comunicato al popolo settimane prima, questo perché si è costretti a fare i conti con l’incasso delle offerte, a cui vanno detratte le spese per le tradizionali luminarie, bande musicali e tutte quelle che servono per una buona organizzazione religiosa dell’evento. Oggi le scelte alla fine ricadono su cantanti neomelodici che non rispecchiano certamente tutta la popolazione avellana ma che forse piacciono agli organizzatori. Al di là di tutte le polemiche auguriamo agli avellani una buona festa.