Il Consiglio comunale ha designato i propri rappresentanti, che comporranno la Commissione tecnico-scientifica per il riconoscimento della tipicità produttiva della nocciola, che sarà formata da docenti della Facoltà di Agraria della Federico II e da agronomi. Obiettivo primario del percorso aperto è mirato sul disciplinare della coltura biologica delle classiche specie della Nux abellana con il marchio identificativo della Denominazione comunale. In parallelo, l’amministrazione- Biancardi per la conservazione, salvaguardia e tutela dei suoli agrari punta sull’innovativo e fondamentale strumento della Pianificazione agraria comunale, elemento centrale e determinante dello strumento di Pianificazione urbanistica comunale in itinere.
di Gianni Amodeo
Una visione chiara ed organica del territorio, con le sue valenze paesaggistiche e bio-climatiche, sia per favorirne la tutela e i profili identificativi, sia perché corrisponda, con le sue risorse e potenzialità, allo sviluppo dell’economia reale e produttiva della comunità cittadina. E’ lo scenario, in cui si colloca l’agenda delle iniziative istituzionali, aperta dalla civica amministrazione, guidata dal sindaco Domenico Biancardi, per il riconoscimento della Denominazione comunale per le tipicità della nocciolicoltura- dalla morbida e gustosa “Mortarella” alla pregiata ”San Giovanni” e alla speciale “Tonda”, che non presentano le ”legnosità”, quali, invece, si ritrovano in altre tipicità corilicole- nel rispetto dello specifico “disciplinare” a garanzia della produzione biologica. E’ il marchio di qualità, la cui certificazione di Enti organi pubblici “terzi” permetterà ai produttori e alle loro associazioni di essere competitivi e soggetti attivi di un mercato particolarmente articolato e variegato negli ambiti della globalizzazione, qual è quello della filiera ancorata alla Nux abellana e che nel decorso decennio ha fatto registrare un trend espansivo rilevante, verso l’area asiatica in particolare ; marchio di bontà produttiva che soddisfi i consumatori.
Per il percorso, che condurrà alla stesura del “Disciplinare”, il civico consesso ha deliberato per il “disco verde” alla Commissione, che svilupperà l’intera procedura. E lo ha fatto, designando i propri rappresentanti, che comporranno la Commissione; sono Rosanna Carpentiero, medico di professione e presidente del Consiglio comunale, Luigi D’Avanzo e Vittorio Pellegrino. La componente tecnico-scientifica della Commissione sarà costituita da docenti della Facoltà di Agraria della Federico II ed agronomi del territorio.
Il riconoscimento della Deco è il tassello, che apre il percorso per ulteriori sigilli di certificazione qualitativa, e risponde alle ragioni della qualità delle produzioni e si connette con le politiche delle buona gestione dei suoli agrari e dei noccioleti sul versante della naturalità, evitando quanto più è possibile i carichi dei trattamenti chimici e “custodendo” le superficie esistenti con adeguati vincoli normativi. Ed è l’indirizzo di stretto carattere programmatico, di cui la politica è chiamata a farsi carico, con il responsabile coinvolgimento della comunità cittadina, anche e soprattutto alla luce delle finalità normative, che contemplano lo zero–consumo di suolo agrario, dando impulso, per le politiche urbanistiche, all’attuazione delle regole del “Costruire nel costruito”, delle rigenerazione e della riqualificazione urbana e ambientale. In questa prospettiva, il varo del Piano agrario comunale diventa un passaggio obbligato e dovuto per una congrua durata, per assicurare la disponibilità certa del primario fattore produttivo per tutte le attività agricole, qual è appunto la risorsa–suolo, di cui va tutelata la disponibilità .
E’ la risorsa, che, allo stato attuale, genera lavoro e reddito per alcune centinaia di piccoli e medi produttori diretti e reddito complementare di altre attività per altre centinaia di produttori. Una condizione di sicurezza economica, suscettibile di incremento ed espansione, se la filiera raccolta–lavorazione–trasformazione–commercializzazione sarà strutturata in modo adeguato, con i valori aggiunti derivanti dalle attività di pasticceria di eccellente caratura e delle produzioni dolciarie, dalla crema di nocciola al cioccolato, settori per i quali si evidenziano già importanti sviluppi e presenze nei mercati, grazie al proficuo impegno di giovani imprenditori, per i quali è una scelta studiata e ponderata, quella di rapportarsi alla risorsa–nocciola, che proprio nel territorio di Abella\Avella ha la sua matrice e culla primigenia per la natura dei suoli e il clima, come attesta l’ampia e dettagliata classificazione scientifica di Linneo.
E va da sé che il Piano agrario comunale, a cui l’ amministrazione–Biancardi guarda con ragionevole realismo e senso del futuro, per la portata innovativa – certamente tra i primi nel Sud e il secondo in Campania, dopo quello vigente a Brusciano, nell’area metropolitana di Napoli– sarà l’elemento integrante e caratterizzante del Piano urbanistico comunale in itinere. Un’impostazione, che corrisponde agli indirizzi del Piano territoriale regionale della Campania, rapportati alla legislazione urbanistica regionale del 2004; indirizzi- va ricordato-che connotano il Sistema di sviluppo dei sei Comuni che formano l’ Unione del Baianese e dell’Alto Clanio con le “dominanti” di carattere rurale e culturale; “dominanti”, che corrispondono al ruolo dell’economia agricola e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico e artistico. Come dire i poli dell’asse che attraversa la Città del Clanio.
“E’ necessario avere una prospettiva definita e condivisa del presente e del futuro del territorio. Una prospettiva di lavoro e produzione- dice Pellegrino Palmieri, imprenditore operativo nel settore della Meccanica di precisione, già consigliere comunale ed impegnato nel Movimento dei “Verdi”- in virtù della quale il territorio sia vivibile nella normalità, evitando che si trasformi in un “dormitorio” senza vita e che le giovani generazioni sono costrette ad abbandonare, per costruire e realizzare i loro progetti ed aspirazioni in altre realtà. La politica non può trastullarsi nell’inconcludenza-conclude Palmieri– e il cammino verso il riconoscimento di Avella, Città della nocciola, con tutto ciò che può determinare nelle ricadute di economia, non è una sfida d’azzardo, ma un’esigenza di concretezza politica, per la quale è èiù che utile ed opportuno impegnarsi ”.