La volontà e la fatica, anche in tempi di magra, per far tornare agli antichi splendori la festa tanto cara agli avellani c’è stata, ma non però la risposta della maggioranza delle famiglie che, come sta accadendo ormai da qualche anno, non ha sborsato un euro. Su circa tremila nuclei familiari, che conta la cittadina archeologica, neanche la metà ha partecipato economicamente alla buona riuscita della festa. Avella risulta l’ultimo comune della bassa irpinia con la minore percentuale di partecipazione delle famiglie alla contribuzione volontaria in tema di organizzazione della festa patronale. Eppure è il comune con il più altro numero di abitanti, ma nonostante ciò paesi come Sperone, Quadrelle, Sirignano riescono ad organizzare, grazie ai contributi economici dei residenti, feste di gran lunghe superiore a quella avellana. Nonostante però la penuria delle risorse economiche racimolate dal Comitato Festa, anche quest’anno Avella avrà la sua Festa Patronale, tutto ciò grazie ad un gruppo di ragazzi e qualche anziano, che nonostante le critiche, non si è tirato indietro, e ha portato a termine il mandato conferito dal parroco Don Giuseppe Parisi. A poche ore dall’inizio dei festeggiamenti continua il lavoro però del Comitato per far sì che possa rientrare nelle spese e non rimetterci di tasca dopo gli impegni assunti con le ditte e gli artisti che si esibiranno. Da domani inizia la tre giorni dei festeggiamenti in onore della Madonna del Grazie e per l’occasione sarà festeggiato anche il patrono San Sebastiano. Le luminarie nel corso Vittorio Emanuele già questa sera sono state accese, si stanno facendo gli ultimi aggiusti. Domani sarà festa con il clou della processione, che attraverserà alcune zone del paese, a partire dalle 16, per poi ripetersi sabato sempre allo stessa ora per attraversare le altre vie non raggiunte domani. Da cornice Sante Messe, banda musicale e spettacoli. Buona festa a tutti gli avellani, chi ha contribuito e chi no, anche perchè la statua della madonna transiterà anche dinanzi a quelle case di chi gli ha sbattuto la porta in faccia.