Sulle dichiarazioni rilasciate ieri alla nostra redazione interviene Antonio Caccavale, attivista tufinese che afferma:
“Ho ascoltato l’intervista rilasciata dall’ex sindaco di Avella Domenico Biancardi a Bassa Irpinia web tv, nel corso della quale mi sembra di aver colto, un sorta di ripensamento rispetto all’ipotesi (che sembra destinata a rimanere tale) della costruzione di un forno crematorio nel territorio del suo Comune, in un sito molto distante dal centro abitato della sua città, ma a ridosso dell’area di Paenzano di Tufino.
Tuttavia, in riferimento a quanto l’avvocato Biancardi dice sulla mancata opposizione del Comune di Tufino alla costruzione dell’impianto di Cdr (che entrò in funzione nel 2002), va precisato che tra la fine degli anni ’90 e fino a tutto il 2009 il governo nazionale e quello regionale, in nome dell’emergenza rifiuti, imposero, di fatto, che sul territorio del piccolo Comune confinante con Avella, andavano realizzati due invasi per lo smaltimento dei rifiuti tal quali e un impianto di Cdr. Né i sindaci in carica in quegli anni né i cittadini (che diedero vita ad una grande mobilitazione, subendo anche denunce e cariche da parte della polizia) poterono impedire quello che avvenne”.