In soli 6 anni Avella è diventata irriconoscibile, fino al 2011 l’Anfiteatro, il Castello, le Tombe Romane erano solo dei ruderi abbandonati a se stessi, dove ognuno poteva fare quello che voleva. All’anfiteatro chi non ricorda i cavalli e le pecore pascolare nel suo interno sopra oltre 2000 anni di storia. Le Tombe Romane erano semplici monumenti funerari e il Castello un semplice maniero sulla collina. In pochi anni questi siti hanno letteralmente cambiato faccia: illuminazione, infopoint, recinsione e soprattutto oggi a “pascolare” nel loro interno non sono più pecore e cavalli ma turisti. Si proprio così turisti, quelli che possono rappresentare per il paese e per i comuni del circondario una vera e propria risorsa economica. Chi criticava l’amministrazione di sperperare solo soldi e tempo oggi dovrà ricredersi. Anche in questo 25 aprile i siti avellani sono stati meta di numerosissime visite da parte di persone provenienti da ogni parte. Un’affluenza che cresce di settimana e settimana e che con la realizzazione degli ultimi progetti in programma avrà uno slancio ancora più significativo. Con l’apertura del Museo avellano, del giardino ducale e soprattutto con il completamento della cabina elettrica in località Castello, che a quanto si apprende dovrebbe essere completata a breve e che permetterà l’illuminazione fissa del maniero, Avella avrà tutte le carte in regola per poter rientrare tra i siti archeologici più importanti della Campania non solo sulla carta ma anche di fatto, subito dopo Pompei ed Ercolano.