Si chiama Pietro Pecchia è di Avella ed ha 17 anni, frequenta l’istituto Carducci di Nola, e sarà uno dei 4 cervelloni campani che saranno a Roma per le prime Olimpiadi nazionali di Debate previste dal 15 al 18 novembre. Ma vediamo innanzitutto che cos’è il Debate. Il “debate” è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali che smonta alcuni paradigmi tradizionali e favorisce il cooperative learning e la peer education non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti. Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre composte da studenti sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento assegnato da un insegnante ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro). L’argomento individuato è tra quelli raramente affrontati nell’attività didattica tradizionale. Dal tema scelto prende il via un vero e proprio dibattito, una discussione formale, non libera, dettata da regole e tempi precisi, per preparare la quale sono necessari esercizi di documentazione ed elaborazione critica. Quindi, perdirla in parole povere una capacità che non tutti hanno.