A un giovane promettente informatico viene diagnosticata una malattia neurodegenerativa. Da quel giorno è costretto a confrontarsi con una nuova identità, che si affianca alla sua. Prendendo spunto da un colloquio con il suo Neurologo decide di rendere conto di questa realtà scrivendo il suo primo romanzo Finchè Parkinson non ci separi, Albatros 2016 di Alessio Tropeano
“Io non sono un neurologo e nemmeno un medico. Non ho, perciò, le competenze necessarie per trattare in modo rigoroso un tema così specifico. Lei ha ragione quando colloca il mio libro nel genere letterario della narrativa e dunque effettivamente il mio libro è un romanzo che parla di amore, speranza, apparenti tradimenti, esaltazione della bellezza femminile. Dunque nessuna pretesa di fare una lectio magistralis sul Parkinson. Le idee, come lei sicuramente concorderà, mutano ed evolvono. Questo è capitato anche mentre scrivevo ma, nello specifico, solo entro certi limiti.Io narro di fatti , dove il protagonista insieme agli altri personaggi vive momenti di vita quotidiana.Parlo del disorientamento di uomini e donne , di amore, e soprattutto di speranza. Accanto al protagonista, decisamente figura forte e determinata, anche se un po’ tormentato, e alla sua ricchezza interiore, ruotano personaggi con la loro personalità talmente viva che sembrano reali. In particolare le figure femminili di cui ho esaltato la bellezza, la naturale eleganza e la loro intelligenza. Non a caso proprio una donna rappresenta la ragione di speranza del protagonista. E qui mi fermo per non creare l’effetto “spoiler”.
In “Finché Parkinson non ci separi” il protagonista vive una storia coniugale felice, alimentata dalla presenza dei figli e da un lavoro soddisfacente. Ma l’incontro con una maga avvenuto molti anni prima a Torino è un evento i cui segni saranno visibili a distanza di tempo. Sospeso tra sogno e realtà, figure enigmatiche e apparenti tradimenti, il protagonista, come il lettore, compirà un viaggio dai molteplici significati. In alcuni casi il nostro personale e travagliato rapporto con la malattia riesce a trovare un equilibrio nuovo, che passa per una rinnovata valorizzazione con quelle che i medici definiscono le proprie capacità residue. In realtà, non si tratta di questo, si tratta di rialzarsi dopo una caduta, di riprendere a vivere dopo una perdita, di continuare a dare il meglio di sé anche con un doloroso peso sulle spalle. Si tratta di chiamare a raccolta le tante energie fisiche e mentali ancora intatte, come a ciascuno di noi capita periodicamente di dover fare… anche senza la malattia di Parkinson.
Il libro sarà presentato venerdì 28 Aprile alle 17,30 alla terza edizione della festa dei libri e dei fumetti di Avella.
Alessio Tropeano, nato a Grottolella (AV) dove attualmente vive, è laureatosi in Informatica presso l’Università di Salerno, ha maturato una significativa esperienza nella progettazione e gestione di sistemi evoluti, in particolare nella business intelligence e nel query management. Appassionato di matematica e di logica, nonché amante della filosofia e della lettura, ha insegnato per un breve periodo matematica applicata e informatica gestionale. Studioso di teoria dei grafi, è al suo primo romanzo.