La sentenza fu emessa l’anno scorso dal Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno, seconda Sezione, a cui si era rivolto un cittadino residente in via G. Falcone chiedendo che si provvedesse a vietare la sosta dei veicoli lungo la strada in quanto gli stessi non permettevano il normale transito e in particolare l’entrata ed uscita dalla propria abitazione. Prima del ricorso al TAR, il cittadino bonariamente aveva cercato di ottenere un suo normale diritto rivolgendosi ai responsabili del comune, infatti aveva chiesto e ottenuto, dietro pagamento di un canone annuo, un passo carrabile che permettesse la libera entrata e uscita dalla propria abitazione. Nonostante ciò i disagi sono proseguiti al punto che per risolvere il problema si è pensato bene di “tagliare la testa al toro” chiedendo al Giudice che nessuno potesse permettersi di parcheggiare in via G. Falcone essendo la strada non idonea per la scarsa larghezza. Ecco quindi procedere all’azione legale per il tramite del tribunale, in questo caso amministrativo, perchè si potesse risolvere la questione una volta per tutte essendo ormai diventata insostenibile. Il non poter uscire di casa, se non con mille difficoltà, in alcuni casi addirittura con il passaggio ostruito dall’auto del vicino, ha costretto quindi l’estrema ratio di rivolgersi all’autorità competente per chiedere un diritto sacrosanto. La sentenza, dopo il ricorso presentato dall’avv. Pasquale Colucci, arrivò e fu favorevole, va anche detto che il Comune non si era costituito rimanendo contumace, ed il giudice con sentenza dispose il divieto di sosta lungo il tratto di via Falcone intimando il Comune a provvedere. Nonostante però l’uscita del dispositivo l’ente comune di Avella risultava essere ancora inadempiente, quel benedetto segnale di sosta non ne voleva proprio sapere di essere installato. Ed ecco quindi il ricorso di nuovo alla carta bollata, il cittadino seppure in pieno diritto per giusta sentenza è stato costretto ad un nuovo ricorso al Tribunale Amministrativo affinchè venga nominato questa volta un Commissario ad Acta che provveda ad attuare e a far rispettare la sentenza n, 01180/2017. Ma oggi il lieto fine il Comune ha accettato la sconfitta e con ordinanza sindacale ha emesso il divieto di sosta nel tratto in questione, ambo i lati e a tutti gli orari. Molti si chiedono: non si poteva risolvere prima evitando uno sperpero di denaro pubblico ai danni dei cittadini avellani?