Nel 2021, sulle strade italiane, si sono registrati 151.875 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 2.875 decessi e 204.728 feriti. Ogni giorno, in media, 416 incidenti, 7,9 morti e 561 feriti.
Le statistiche sugli incidenti stradali, elaborate da ACI e Istat, ci mostrano una situazione di graduale ritorno alla normalità in seguito all’allentamento delle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19.
Nella Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, con questo video, l’Automobile Club d’Italia intende sensibilizzare tutti a rispettare sempre le regole dettate dal Codice della strada e a usare la massima prudenza, qualunque veicolo si utilizzi per muoversi: a quattro o a due ruote. E’ assolutamente necessario prestare particolare attenzione quando si è alla guida dei cosiddetti mezzi per la ‘mobilità dolce’: il monopattino o la bicicletta. Mai dimenticare, poi, che in caso di incidente è il pedone ad avere la peggio.
E’ bene sempre avere in mente che non esiste una velocità sicura: “Tuo il rischio, tua la responsabilità”! Guidate con prudenza – sempre e dovunque – ne va della vostra e dell’altrui incolumità!
Il Presidente dell’Automobile Club d’Italia ing. Angelo Sticchi Damiani così commenta il report sugli incidenti che fa il punto sulla situazione al 2021: “L’aumento degli incidenti stradali era inevitabile, in particolare dopo la fine delle restrizioni anti COVID. Probabilmente, nei prossimi mesi ci sarà una nuova riduzione degli incidenti a causa del costo del carburante. Siamo chiamati a mettere in campo misure utili per evitare questi numeri: i costruttori sono già pronti”.
Avellino 402 incidenti stradali (+22% rispetto al precedente anno), 12 morti (+8% rispetto all’anno precedente) e 598 feriti (+25% rispetto al 2020). È da considerare che nel 2020, causa la pandemia, la circolazione dei veicoli è stata soggetta a forti restrizioni; pertanto, sembra più corretto confrontare i dati del 2021 con i valori registrati nel 2019. In tale caso, il 2021 registra un decremento degli incidenti che passano da 562 (2019) a 402 (2021) con una riduzione percentuale del 29%; purtroppo il numero dei morti risulta invariato (12 sia per il 2019 che per il 2021) mentre calano i feriti passando da 879 (2019) a 598 (2021) con una drastica riduzione pari al 32%. Tali risultati, se confermati anche nel 2022, possono essere considerati positivi.
In particolare, la provincia di Avellino vede al 1° posto il Comune di Avellino che fa registrare 100 incidenti seguito da Ariano Irpino con 32 incidenti, Montoro con 22 incidenti, Atripalda e Grottaminarda entrambe con 19 incidenti e Solofra con 11 incidenti.
Indice di mortalità
In 16 province l’indice di mortalità – morti per 100 incidenti – è risultato più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 1,89): Isernia (5,9), Sud Sardegna (4,8), Udine (4,7), L’Aquila (4,6) e Chieti (4,5) le situazioni più critiche. Nella provincia di Avellino l’indice di mortalità si attesta sopra la media nazionale con circa il 3% al di sopra anche della media per la Regione Campania che si attesta al 2,37%.
Mobilità dolce
Nel corso del 2021 sono deceduti 471 pedoni, 220 ciclisti – di cui 13 su bici elettrica – e 9 conducenti di monopattino più un pedone morto investito da un monopattino.
Nella provincia di Roma il più alto numero di pedoni morti (50), seguita da Milano (20), Napoli (18) e Torino (15).
Nella provincia di Milano il più alto numero di ciclisti morti (10), seguono Padova e Pavia (8), Ravenna e Forlì-Cesena (7).
Dei 9 morti su monopattino ben 4 sono concentrati nella provincia di Roma che totalizza così il 44% dei morti a livello nazionale.
Il presidente dell’Automobile Club Avellino, avv. Stefano Lombardi dichiara: Il parziale blocco della circolazione dei veicoli registrato nel periodo della pandemia (2020) con la conseguenza della riduzione del numero degli incidenti non deve far pensare che la soluzione al problema possa essere la limitazione alla circolazione dei veicoli …….. non può essere questa la soluzione. Si deve invece intervenire sulle infrastrutture, dotare le strade di manti drenanti, con segnaletiche orizzontali e verticali ben visibili, dotare le sedi stradali di barriere di ultima generazione, assicurare attraversamenti pedonali ben segnalati, insomma, lo Stato deve investire nella sicurezza delle infrastrutture. Inoltre, occorrerebbe diversificare la mobilità attuando strategie urbane ed extraurbane efficienti che offrano una intermodalità auto+treno, auto+metropolitana leggera, car pooling ed altro. Poi c’è il tema nevralgico della educazione stradale: educare i conducenti ad una guida corretta anche mediante la fruizione di corsi di guida sicura per tutti i neopatentati sarebbe un buon inizio. In ultimo il tema dell’utilizzo dei monopattini: la soluzione scontata ma non sempre realizzabile sia per la logistica che per i costi, è la creazione di piste ciclabili che, unitamente all’uso di protezioni (casco) ed il loro corretto uso (spesso si vedono sui monopattini 2 ed anche 3 persone), permetterebbero una circolazione sicura di biciclette e monopattini. Sarebbe, inoltre, auspicabile l’introduzione dell’obbligo della RC anche per le due ruote leggere (monopattini e biciclette).