Dopo la fortunatissima edizione dello scorso anno, il “Cimarosa” bissa e propone al proprio affezionatissimo pubblico la seconda edizione della rassegna Parole di musica. Una serie di appuntamenti da febbraio a maggio faranno il punto su quanto prodotto negli ultimi anni dall’editoria musicologica. «Si tratta di un progetto di ampio respiro, aperto a tutta la città che prevede otto incontri con autori che, introdotti da docenti del Conservatorio, discuteranno con loro e con il pubblico sui temi trattati nei loro libri» spiega il coordinatore della rassegna il professore Antonio Caroccia. La manifestazione è organizzata dal corso accademico di II livello in “Discipline storico critiche e analitiche della musica” dell’Istituto irpino: unico corso di musicologia di ambito universitario presente nel Sud Italia, oltre a quello di Salerno, che vanta un buon numero di iscritti che frequentano gli interessantissimi corsi di storiografia, metodologia della ricerca, strumenti e metodi per la ricerca bibliografica, storia dei repertori e delle forme, drammaturgia musicale, organologia, metodologie dell’analisi, metodologia della critica musicale ecc.
La scelta di pubblicazioni letterarie di generi diversi proposta dai docenti del Conservatorio, come è possibile osservare dai titoli in cartellone, intende presentare la musica nelle diverse declinazioni che la descrivono come elemento inscindibile da ogni forma culturale. L’apertura della manifestazione letteraria al pubblico, con partecipazione gratuita agli eventi (senza necessità di prenotare o di registrarsi), che ha avuto buoni riscontri nella prima edizione, prosegue l’opera di avvicinamento che da anni l’Istituto musicale sta promuovendo nei confronti degli operatori culturali del territorio e, anche, del grande pubblico di lettori irpini.
Martedì 2 febbraio (ore 15,00), sarà il volume curato da Biancamaria Antolini (già presidente della Società Italiana di Musicologia) Italia 1911. Musica e società alla fine della Belle Époque, pubblicato nel 2014 da Guerini Associati nell’ambito del progetto “Musica nel 900 italiano” della Società Italiana di Musicologia, ad inaugurare la manifestazione, con la presentazione della professoressa Marina Marino. La scelta della data 1911 per questo «scavo sincronico» nella musica italiana ha diverse motivazioni: in primo luogo, il 1911 ha un significato particolare per l’Italia poiché segna il cinquantenario dell’unificazione, e intorno a questa celebrazione si sono distesi alcuni eventi rilevanti anche per la storia musicale; in secondo luogo, il 1911 è stato assunto come perno per lo studio degli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale, anni che per moltissimi aspetti si possono considerare come la fine del «lungo Ottocento», la conclusione della Belle Époque. Biancamaria Antolini, già presidente della Società Italiana di Musicologia, è docente di storia della musica al Conservatorio “Morlacchi” di Perugia e direttore del periodico “Le fonti musicali in Italia. Studi e ricerche”.