L’Area Vasta di Avellino comincia a prendere forma. 32 Comuni (compreso il Capoluogo) hanno sottoscritto sabato 19 dicembre nella Sala consiliare di Palazzo di Città il Protocollo d’intesa. Presente anche il Governatore Vincenzo De Luca che ha partecipato personalmente all’appuntamento a dimostrazione dell’attenzione con cui la Regione Campania guarda a questo importante accordo.
“Questa è, e sarà una grande sfida – ha ribadito il Sindaco Paolo Foti – che vedrà la città capoluogo capofila e promotore, alla guida di un processo che porterà alla formazione di una Avellino che così si candida ad essere la terza città della Campania. È chiaro che lo sviluppo del territorio attraverso la connessione e la valorizzazione delle identità condivise e attraverso l’attuazione di obiettivi comuni è un percorso lungo e tortuoso, pertanto necessita tutto il nostro impegno affinché si pongano le basi per la costruzione dell’Area e la pronta attivazione delle pratiche necessarie ad ottimizzare la partecipazione ai programmi comunitari. È necessario avviare azioni congiunte mirate ad uno sviluppo sociale, infrastrutturale, culturale, economico ed ambientale sostenibile della collettività, evitando frammentazioni di iniziative pubbliche e private avulse da un disegno unitario di area e/o di sistema locale di sviluppo”.
Scopo dell’Intesa – come si legge nel Protocollo sottoscritto dai 32 Comuni – è la costituzione di un’Area Vasta per l’individuazione degli obiettivi ed il coordinamento degli adempimenti di ciascuno degli Enti sottoscrittori per garantire la massima efficacia dell’azione, al fine di perseguire gli obiettivi definiti nel D.S.R. della Regione Campania:
1) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;
2) Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
3) Promuovere la competitività nel settore agricolo, silvicolo, zootecnico e dell’acquacoltura;
4) Promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni;
5) Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico e la riduzione dei rischi relativi;
6) Tutelare l’ambiente, promuovendo azioni di difesa del suolo e l’uso efficiente di risorse;
7) Realizzare sistemi di trasporto sostenibili e di collegamento alle reti AV e AC europee;
8) Avviare iniziative di istruzione e formazione permanente per lo sviluppo delle competenze;
9) Promuovere iniziative per la piena occupazione giovanile e di contrasto alla disoccupazione;
10) Promuovere azioni di inclusione sociale e lotta alla povertà anche a favore dei rifugiati;
11) Rafforzare la capacità istituzionale e le azioni per un’amministrazione pubblica efficiente.
Attraverso il suddetto Protocollo d’intesa i Comuni si impegnano anche “a monitorare le necessità delle comunità per la formazione di uno o più progetti strategici unitari che inquadrino le azioni comuni riferibili alle sopraelencate aree tematiche ammissibili, ottimizzando la partecipazione alle diverse misure di finanziamento offerte dai Programmi Comunitari, Nazionali e Regionali inerenti gli obiettivi condivisi”. Obbiettivo dell’intesa è anche quello di “incrementare l’efficacia e l’efficienza delle procedure amministrative ordinarie e straordinarie anche mediante unioni di comuni per la gestione di servizi”.
In tale contesto anche la nuova Programmazione europea 2014-2020 deve divenire lo strumento che, superando le barriere dei confini amministrativi, offrirà ai territori l’opportunità di affrontare le dicotomie tra le aree di concentrazione dello sviluppo e delle attrattività e le aree della marginalità sociale e del degrado urbano, riposizionandone le prospettive di rigenerazione fisica, economica e sociale all’interno di una scala territoriale di Area Vasta”.