Domani, 20 agosto, il grande battesimo del fuoco a via Matteotti. Il festival comincia con la “Notte della dea che balla”. Sul palco, il direttore artistico Ambrogio Sparagna, e, tra gli altri, Toni Esposito, Beppe Servillo e Ziad Trabelsi. Nargi: «Con la nostra storia nel circuito nazionale della musica popolare»
Avellino, 19 agosto 2023 – Avellino è pronta a trasformarsi nella capitale della danza e della musica popolare. E’ tutto pronto per la “Notte della dea che balla”, il primo grande appuntamento delle “Sei notti di Venere”, un Festival di assoluto richiamo nazionale dedicato ai canti, alle danze e agli antichi suoni della musica popolare mediterranea.
Una rassegna impreziosita dalla direzione artistica di Ambrogio Sparagna, già maestro concertatore della “Notte della taranta”, con la collaborazione di Pasquale Zuccarino, e con artisti di primissimo piano.
Ci siamo. Si comincia domani, 20 agosto, alle ore 22, con la “Notte della dea che balla”, in via Matteotti. Il grande concerto partirà con “Attaranta”, produzione originale composta da Sparagna proprio per il Festival, in prima esecuzione assoluta. Sul palco saliranno i “Solisti di Montemarano”, che proporranno la celebre tarantella irpina, con il suo ritmo vertiginoso e l’impianto melodico caleidoscopico, per fare d’apertura all‘Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, una grande compagine sonora, unica nel suo genere, composta dai più importanti virtuosi di strumenti della tradizione popolare nazionale.
Nello spettacolo, di forte impatto sonoro, la musica vertiginosa accompagnerà il Corpo di Ballo dell’Auditorium Parco della Musica, nelle sue virtuosistiche evoluzioni coreutiche e inonderà la piazza con grande energia, invitando il pubblico ad una liberatoria festa popolare sul ritmo della Taranta.
Toni Esposito con i suoi pirotecnici tamburi arricchirà la trama ritmica dell’Orchestra, generando una continua pulsazione sonora su cui si innesteranno i virtuosismi del liuto arabo-andaluso di Ziad Trabelsi e la voce ammaliante di Peppe Servillo.
Sarà la grande prima di un festival straordinario.
Il 21 agosto, nei Cunicoli longobardi, alle ore 19, ecco “La notte luminosa”, con i Fiati dell’Appennino. Alle 24, nella cripta del Duomo, il “Campus Stellae, dedicati ai suoni arcaici della tradizione contadina dell’ Appennino.
Martedi, 22 Agosto, sarà la volta de “La notte finibusterrae”. Alle 19, presso la chiesa del Carmine, ecco la “Paranza r’o lione e la tammurriata per Marcello Colasurdo.
Venerdì primo settembre, dalle ore 18, nei Cunicoli longobardi, spazio a “La notte armonica”, mentre alle 19, nella Cripta del Duomo, “Suoni Pellegrini” e “Polifonia Aurunca”.
Il giorno dopo, sabato 2 settembre, Villa Amendola ospiterà “La notte sospesa”, con “Circo diatonico”.
Il 3 settembre, infine, “La notte dell’Appennino”, alle ore 19, presso la Chiesa del Carmine, con “Raffaello Simeoni Trio”.
“Con ‘Le sei notti di Venere’ – dichiara la vice sindaco con delega al Turismo, Laura Nargi – Avellino entra con forza nel circuito nazionale dei festival di musica popolare ed amplia ulteriormente la sua variegata offerta turistico-culturale. Così valorizziamo le nostre tradizioni e le radici culturali in cui affondano, sulla base di una precisa strategia incentrata sulla promozione delle nostre bellezze e della nostra storia. Le “Sei notti di Venere”, giunto così alla seconda tradizione, è diventato ormai un appuntamento strutturale della nostra programmazione. Un vero punto fermo dell’offerta turistica di una città che ha ricostruito un forte appeal per i visitatori». – conclude –