La Scuola e la “Questione Meridionale” nel primo secolo dell’Unità Nazionale (vol. I), volume edito da Il Tertebinto.
E’ questo il titolo del nuovo libro curato dal Professor Paolo Saggese che verrà presentato nel corso di un incontro pubblico presso il Circolo della Stampa domani, venerdì 31 alle 17.00.
Nel volume di saggistica storica spazio alla Storia del mezzogiorno e focus su analfabetismo, Anna Lorenzetto, Carlo Levi, Francesco De Sanctis, Francesco Saverio Nitti, Giustino Fortunato, Guido Dorso, Lucania, Luigi Einaudi, Manlio Rossi-Doria, Mezzogiorno d’Italia, Rocco Scotellaro, Umberto Zanotti-Bianco ed Unità d’Italia.
Nel volume si parla anche del Sistema di istruzione e formazione che gioca un ruolo centrale nella soluzione anche dell’annosa “questione meridionale”. La “povertà educativa” genera “povertà economica”, e quest’ultima genera ulteriore “povertà educativa”.
Con il genio tipico degli artisti, Carlo Levi, nel 1946, scriveva:
«Che l’analfabetismo sia legato alla miseria è un fatto di ovvia osservazione. Se si potesse fare una carta della sua diffusione credo che essa coinciderebbe, fino ai più minuti particolari, con quella della povertà, della sterilità della terra, della mancanza di industrie, delle cattive condizioni sanitarie, della malaria, dell’insufficienza delle comunicazioni e delle opere pubbliche».
In questo volume, primo di quattro, Paolo Saggese affronta il problema del ritardo del Sistema scolastico meridionale nei confronti delle regioni del Centro e soprattutto del Nord d’Italia nel primo secolo dell’Unità nazionale (1861-1961). Questo ritardo, fatto registrare da tutti gli analisti e in particolare dalle rilevazioni dei risultati delle Prove INVALSI, ha un’origine antica, rimonta già agli anni dell’Unità nazionale.
Attraverso l’analisi delle inchieste e dei saggi di alcuni importanti meridionalisti e intellettuali anche del Nord d’Italia (Rocco Scotellaro, Carlo Levi, Umberto Zanotti-Bianco, Anna Lorenzetto, Manlio Rossi-Doria e tanti altri), l’autore sintetizza le cause di tale ritardo, i cui effetti sono ancora operanti e spiegano in parte la situazione attuale.
Occorre, in sintesi, un impegno straordinario da parte dei Governi e della società tutta per sostenere la Scuola italiana e meridionale, altrimenti sarà precluso lo stesso futuro del Sud e della Nazione, incapace di stare al passo con gli altri Paesi più ricchi e industrializzati, europei e non.