Giovedì 5 ottobre ad Avellino si è aperto il sipario sullo spettacolo “più triste del mondo” che mette in scena, per l’ennesima volta, la presa in schiavitù e per zimbello di animali fieri e selvatici come leoni ed elefanti. Infatti l’attrazione principale dell’Orfei Circus è rappresentata proprio da animali che, nati per vivere nella natura più sconfinata e selvaggia, vengono invece costretti all’ergastolo senza averne nessuna colpa.
Ma adesso basta. La città di Avellino non può andare avanti così! Si faccia un bel passo avanti verso la civiltà ed il rispetto delle categorie più minacciate (tra le quali rientrano, purtroppo, anche gli animali). >>
Dichiarazioni di Eduardo Quarta, tra gli organizzatori del presidio informativo che avrà luogo domenica 8 ottobre dalle 15:00 alle 20:00 in contrada Chiaira, difronte l’ingresso del circo (l’evento è stato programmato su Facebook, ndr).
Gli attivisti per i diritti degli animali fanno inoltre sapere di aver inviato una nota all’attenzione del Prefetto di Avellino, della Commissione Provinciale di Vigilanza sul Pubblico Spettacolo ed al Servizio Veterinario dell’ASL, contenente delle perplessità sull’adeguatezza dell’area privata concessa per l’attendamento del circo e chiedendo, inoltre, maggiore sorveglianza sul benessere animale e sulla pubblica incolumità (visto che, quano l’anno scorso si attendò il circo Nelly Orfei – Darix Martini, gli animalisti documentarono e denunciarono diverse violazioni alle “Linee Guida per il mantenimento degli animali dei circhi e nelle mostre itineranti”).
Inoltre sull’area privata di Contrada Chiaira, in rappresentanza della costituenda associazione “SOS-Natura”, precisa Eduardo Quarta che: <<da quanto ci risulta, il Comune di Avellino è inadempiente non solo verso se stesso, poiché – a norma del proprio Regolamento di Polizia Locale – l’occupazione di un’area per l’allestimento di spettacoli viaggianti come il circo “può avvenire solo sulle aree a tal fine preliminarmente determinate”; ma anche verso la Legge nazionale del 18 marzo 1968, n. 337 (che disciplina le attività circensi), la quale prevede, nell’art. 9, che le amministrazioni civiche compilino un elenco delle aree comunali (!) disponibili per l’installazione dei circhi. Diversamente “è vietata la concessione di aree non incluse nell’elenco” (art. 9, comma 4).>>
Eppure nel Piano Regolatore del comune di Avellino, in attesa di approvazione, sarebbe già stata individuata un’altra area nelle disponibilità del Comune da destinare alle imprese circensi.
Intervistato al riguardo, il portavoce degli animalisti risponde: <<Il dialogo è aperto con il comune di Avellino ed abbiamo raccolto la disponibilità dell’Ufficio S.U.A.P. Adesso l’Amministrazione Comunale deve scegliere se continuare a perseverare nell’illegalità e nell’indifferenza oppure dare prova di responsabilità e civiltà, nel rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi. Le nostre proposte sono le seguenti due:
- far approvare un regolamento comunale sull’attendamento delle attività circensi che pretenda il rispetto delle Linee Guida CITES, favorisca l’attendamento di circhi senza animali e penalizzi quelle imprese condannate per maltrattamenti o sanzionate per aver deturpato il decoro urbano con affissioni pubblicitarie abusive.
- verificare se l’area individuata dal Piano Regolatore sia adeguata oppure trovarne un’altra che garantisca le migliori condizioni di tutela del benessere animale.
Ammesso e non concesso che si possa definire “benessere animale” l’intenzione di garantire le condizioni minime di confortevolezza e tollerabilità della reclusione in cattività.>>