Una nuova e più proficua interlocuzione con le amministrazioni comunali, a partire da quello del Comune capoluogo, un incontro con il Prefetto di Avellino, Paola Spena, fino alla richiesta di un intervento incisivo della deputazione regionale irpina, per chiedere maggiore attenzione e provvedimenti a sostegno del comparto edile che rappresenta il primo settore economico dell’area.
E’ un appello unanime quello emerso a margine del tavolo di confronto organizzato dalla Consulta provinciale dell’edilizia in occasione del 42esimo anniversario del terremoto in Irpinia.
Mercoledì 23 novembre nella sede della Confcommercio Avellino ospiti del presidente Oreste La Stella e della dottoressa Paola del Gaudio nel ruolo di vice presidente vicario e di consigliere della Camera di Commercio Irpinia Sannio, si sono confrontati senza risparmiarsi i principali referenti provinciali del comprato.
Presenti Giulio de Angelis, responsabile Mezzogiorno ed Infrastrutture Federcomated/Confcommercio; l’ing. Gianni Acerra, Presidente provinciale Ordine ingegneri; arch. Erminio Petecca, Presidente Ordine provinciale Architetti; geom.arch. Antonio Santosuosso, Presidente provinciale Collegio Geometri; dott. Antonio Iacono, segretario Collegio provinciale periti agrari ed agronomi; ing. Antonio Prudente, Presidente provinciale gruppo giovani costruttori Ance; avv. Massimo Passaro , Centro studi Edilizia Reale.
Il focus su un settore che da solo rappresenta il 25% del PIL e, con l’indotto dell’edilizia, il 40%. Segnali determinanti di ripresa si erano avuti con la messa in moto di misure come il sisma ed eco-bonus, poi il 110%, ma le recenti scelte governative stanno mettendo di nuovo tutto in discussione.
Eppure esiste un patrimonio edilizio, soprattutto nei centri storici e nei borghi, mai rinnovato, estremamente vetusto e sul quale non si è praticamente mai intervenuti. Tra vincoli, proprietà comuni, burocrazia, ecc, è evidente che una consapevole politica di prevenzione eviterebbe la nuova conta dei danni in caso di altri terremoti, come purtroppo è avvenuto in altri zone d’Italia dopo il 1980.
Oggi la nuova occasione si chiama Pnrr, ed è per questo che la Consulta dell’edilizia della provincia di Avellino rivendica il ruolo centrale nel confronto costruttivo con le istituzioni sia a livello cittadino, provinciale che regionali.
Un settore, quello dell’edilizia, che va comunque sostenuto, posto che sta attraverso un momento difficile anche legato al blocco dei crediti d’imposta presso le banche che stanno asfissiando l’intero comparto, con il rischio fallimento di circa 60mila imprese in tutta Itala e il conseguente licenziamento di centinaia e migliaia di lavoratori.
Dai contributi arrivati al tavolo di confronto è emerso anche che il settore può essere rilanciato con più compattezza tra le parti e avanzando proposte concrete.
Per questo la Consulta può fungere da grande laboratorio per tutte le componenti dell’edilizia, dai produttori agli ordini professionali. In questo senso, nel corso di una tre giorni di convegni dello scorso marzo, la Consulta aveva presentato una proposta di legge e, successivamente, presso il Collegio dei Geometri: una legge al 90%, ma strutturale, consentendo cioè alle aziende di investire sulla produzione e assumendo più personale a tempo indeterminato.
Una proposta che oggi viene rilanciata ma, è evidente, anche le istituzioni dovranno fare la loro parte.
Per questo nei prossimi giorni verrà fatta richiesta al Prefetto di Avellino di un incontro, quindi si faranno voti ai consiglieri regionali irpini affinchè prendano iniziative in tale senso in Consiglio regionale.
Non da ultimo il rinnovato appello al sindaco di Avellino, Gianluca Festa per questioni in itinere, come la riqualificazione di via Francesco Tedesco, per capire al contributo consultivo e costruttivo anche degli ordini professionali. Infine la richiesta di un tavolo permanente per lo sviluppo economico che veda coinvolti tutto i comuni dell’Area vasta di Avellino.