Si è tenuto ieri pomeriggio, presso il Circolo della Stampa di Avellino, l’incontro di presentazione del libro “Creature da Palcoscenico” di Maria Grazia Cataldi, pubblicato e distribuito da Editoriale Scientifica.
L’evento è stato organizzato dall’Accademia dei Dogliosi di Avellino ed ha visto gli interventi del Prof. Fiorentino Vecchiarelli, Presidente dell’Accademia, della Prof.ssa Ilde Rampino e dell’autrice, dott.ssa Maria Grazia Cataldi. L’incontro è stato moderato dal giornalista Gianluca Amatucci davanti ad una numerosa platea e con la presenza dei rappresentanti della casa editrice.
L’Accademia dei Dogliosi – commenta Fiorentino Vecchiarelli – è stata ben lieta di presentare l’interessante lavoro di Maria Grazia Cataldi. Un opera di assoluta rilevanza, un lavoro durato quasi 10 anni di ricerche, che analizza l’importanza e l’evoluzione del ruolo delle donne nel teatro, siano esse attrici, autrici o registe. L’incontro di oggi rientra nelle attività culturali ed artistiche che l’Accademia propone costantemente nella città città di Avellino e non solo.
Un saggio la cui ispirazione parte da lontano, dal contatto col mondo dello spettacolo e dalla curiosità di ripercorrere la storia del teatro attraverso la presenza femminile sui palcoscenici, considerata sotto un duplice aspetto: di personaggio, creato dalla fantasia degli autori, e di protagonista, agente e creativa.
In questo libro ho voluto far venire alla luce nomi e figure di donne che hanno contribuito, – commenta l’autrice Maria Grazia Cataldi- spesso anche sommessamente, con la loro presenza all’evoluzione dell’attività teatrale, intercettando per tempo e assecondando i cambiamenti sociali e culturali intorno a loro. Presentarlo nella mia città, dove ho avuto anche l’onore di lavorare per il Teatro “Gesualdo”, ha un valore per me importante.
Il divieto per le donne di recitare comincia a vacillare soltanto nel Cinquecento, quando nasce la figura dell’attrice, che deve anche saper cantare e ballare e, spesso, avere attitudini letterarie.
È attraverso di loro che il teatro diventa, così, il punto di osservazione ideale per verificare i cambiamenti culturali, la nascita di nuove sensibilità, il senso della modernità.