Ieri 11 maggio, si è svolto presso la sala congressi dell’Hotel De La Ville, di via Palatucci ad Avellino, l’assemblea ordinaria regionale dei gruppi FRATRES della Campania,
L’assemblea si è svolta in due fasi, la prima al mattino dedicata ai saluti istituzionali e alla relazione di introduzione al dibattito da parte di Giuseppe Festa (Presidente Regionale FRATRES Campania), per l’approvazione del bilancio consuntivo consolidato 2023 e preventivo 2024 della Consociazione Regionale Fratres Campania ODV, con sede in Montefalcione (AV).
La seconda fase, meno burocratica si è svolta nel pomeriggio, a cui abbiamo assistito con inizio alle ore 16.00, e vi hanno preso parte; gli Organi Provinciali di Avellino, Benevento e Napoli, da cui è venuto fuori un dibattito, molto stimolante dal punto di vista, dello status quo, sulle donazioni gestite da FRATRES nei 42 centri della provincia di Avellino, dei 13 centri della provincia di Benevento e dei 10 centri del napoletano e del salernitano.
E proprio su questo punto, molto importante, che è quello delle donazioni, che interessano tutti quelli che hanno bisogno di trasfusioni. Di tutti quelli, che sono ospedalizzati e hanno bisogno di effettuare interventi chirurgici, per la quale, al termine dell’assemblea pomeridiana, abbiamo posto alcune domande al presidente regionale Fratres Campania Giuseppe Festa.
Presidente Festa, nell’assemblea di oggi pomeriggio avete anche parlato delle donazioni, trovate consenso nei cittadini ? “ questa sera, come ho rilevato dalla mia relazione, ho delineato a tutti quanti i presenti, che abbiamo notato, di un certo aumento a carattere generale nelle donazioni di sangue. Abbiamo avuto, aumenti esponenziali in più, in alcune province campane. Il 25% in quella di Avellino, il 18% in quella di Benevento, il 35% in quella di Salerno e il 10 % nel napoletano. Abbiamo avuto un bell’anno, riferito al 2023 e l’associazione Fratres, ha dato un buon contributo a chi ha avuto bisogno veramente di trasfusioni e di interventi chirurgici negli ospedali “.
In che fasce di età della popolazione, trovate più consenso a donare sangue? “Il maggior consenso di ascolto, lo troviamo tra i cittadini dai 35 ai 50 anni di età. Ecco perché abbiamo avuto quell’aumento descritto pocanzi. Invece, i ragazzi dai 18 ai 35 anni di età, è la fascia più bassa tra i donatori. Per cui abbiamo intrapreso di andare nelle scuole per sensibilizzare culturalmente i bambini, affinchè nel futuro possano diventare donatori. I nostri donatori abituali, raggiunta l’età di 65anni. non possono più donare. Per cui, abbiamo messo in campo, un progetto per quella fascia di donatori e anche della popolazione in generale, che vogliono donare oltre quella soglia di 65 anni età, l’accertamento medico di idoneità fisica. Cioè, avvalendoci di medici specializzati, facciamo fare alle persone, elettrocardiogramma e altri accertamenti clinici certificati, attestanti la idoneità a donare. Questo però, va fatto una volta all’anno, sperando in un maggiore consenso”.
Quello di donare sangue, interessa tutti i cittadini di qualsiasi età, perché chi più e chi meno, nel corso della propria vita può averne bisogno. Da ex-donatore, facciamo un appello per sensibilizzare attraverso il web, i cittadini in buone condizioni fisiche a donare sangue. Donando, nel vero senso della parola “dono”, cioè in pura libertà.
Carmine Martino