Laura Caputo è una giornalista e scrittrice nata a Milano. Ha visto il Sud per la prima volta a 18 anni e se n’è innamorata. E’ vissuta in Francia per quasi trent’anni, collaborando con i principali quotidiani e riviste francesi e italiane e presenziando ai più significativi processi di camorra di due decenni. Ora combatte la criminalità organizzata con l’arma che le è più congeniale: la penna. Il suo motto è: contro la camorra pallottole di cultura. Ha scritto un nuovo libro, Il silenzio dell’Arcangelo, che “nasce dall’esigenza di denuncia di uomini infedeli all’istituzione sentiti come sempre più corrotti e distanti, ai quali diventa sempre più faticoso opporsi. Poteri inquinati dalle mafie, poteri mafiosi essi stessi”. Laura Caputo ritornerà ad Avellino, su invito di Ornella Petillo di Più Ari, per presentare il suo libro. L’appuntamento è per giovedì 10 aprile, alle 18, a Equomondo Bottega equa e solidale. “E’ ormai diventato difficile essere giornalista – afferma -, in particolare in tema di camorra, di collusioni e di malaffare, così difficile che sono riuscita a farmi minacciare fin nella mia placida campagna emiliana per aver scritto tre articoli sulla situazione di Castel Volturno, comune commissariato della provincia di Caserta che si avvia a elezioni amministrative. Per questo, venerdì 11 aprile – proprio a Castel Volturno – l’Associazione Anticamorra Res e la Cooperativa Libera Stampa, in occasione del settantesimo compleanno dello storico mensile Noi Donne, invitano tutti i giornalisti a una tavola rotonda sul tema”.