Prefettura, Camera di commercio, industria ed artigianato di Avellino e l’associazione Libera. Sono i soggetti, che hanno dato forma ed assetto operativo, nel più ampio ed articolato “Progetto Legalità”, allo sportello S. O. S . Giustizia, servizio di ascolto e di assistenza agli imprenditori. Attivato nel palazzo dell’Ente camerale in via Cassitto, il servizio è il primo del genere ad essere istituito in Campania.
Le finalità di S. O. S. Giustizia sono mirate a fornire un sostegno concreto alle vittime o alle potenziali vittime dell’usura e del racket delle estorsioni; azione di sostegno, che si salda con quella di supporto per i familiari delle vittime di mafia nel rapportarsi con la burocrazia amministrativa e con la complessa legislazione in materia. E su questa traccia si innesta l’azione di sostegno per i testimoni di giustizia, per sottrarli al rischio di ritorsioni, a cui sono esposti per l’azione di denuncia di intimidazioni, estorsioni, usura e dei condizionamenti esercitati dalla criminalità organizzata.
Le ragioni di ordine sociale e di tutela dell’economia produttiva nella legalità, a cui si connette il servizio di S. O. S . Giustizia, sono state prospettate nel palazzo della Prefettura – con la partecipazione delle rappresentanze istituzionali della città, parlamentari nazionali e regionali, della magistratura e dell’ordine pubblico- negli interventi del prefetto Carlo Sessa, del vice-ministro all’Interno, il senatore Filippo Bubbico, del presidente dell’Ente camerale, Costantino Capone e di don Marcello Cozzi, vice–presidente di “Libera, associazioni,nomi e numeri contro le mafie”. Una “lettura” espressiva della realtà di una piccola provincia, qual è quella dell’Irpinia, che s’interfaccia, con un adeguato sistema di infrastrutture viarie e autostradali, con le province di Benevento e Salerno, oltre che con l’area metropolitana di Napoli. Un contesto minimo, che, tuttavia, costituisce un significativo spaccato della più generale realtà del Sud. Un fotogramma di un film nient’affatto rassicurante, in cui le regioni meridionali oltre ad essere afflitte dalle mafie, sono impantanate nelle pluridecennali piaghe della malapolitica e delle pessime amministrazioni locali, per non dire dei bubboni del clientelismo e dell’assistenzialismo.
Sessa , nel proporre i caratteri dell’iniziativa, ha evidenziato che la lotta all’usura nell’attuale fase di congiuntura economica sfavorevole rappresenta uno degli obiettivi primari degli organi investigativi delle Forze dell’ordine pubblico. “Il fenomeno-ha aggiunto- risente notevolmente della carenza di collaborazione delle vittime, che, inizialmente, vedono nell’usuraio l’unico “amico” disposto a far fronte ai dinieghi di banche o società finanziarie, a concedere fidi e prestiti anche di lieve entità e per brevissimo tempo”. C’è altro ancora da marcare. “Il numero di denunce presentate- ha spiegato il prefetto Sessa– non dà la misura attendibile della reale entità del problema, in quanto la maggior parte dei casi di usura continua a restare sommersa. Per tali motivazioni assume rilevanza l’iniziativa dello sportello S . O. S. Giustizia, che scaturisce dalla consapevolezza della gravità e della pericolosità sociale dei fenomeni dell’usura e delle estorsioni, soprattutto nei territori in cui la crisi economica si avverte di più. E’ un servizio- ha concluso Sessa– che è in grado di concorrere ad indicare azioni mirate e strutturate, per sconfiggere quelli che si configurano come gli strumenti, con i quali la criminalità organizzata riesce a controllare settori vitali dell’economia. I temi rappresentati dal prefetto Sessa sono stati al centro degli approfondimenti analitici, sviluppati sia dal presidente Costantino Capone e che da don Marcello Cozzi. Sulle difficoltà, che si pongono sul cammino degli imprenditori nell’accedere al credito bancario, ha focalizzato le proprie riflessioni Capone. Un oggettivo ed invalicabile muro, che non aiuta la volontà di “fare impresa”, specie nel perdurare della crisi. “In Irpinia, come nel resto del Paese– ha sottolineato Il presidente dell’Ente camerale- gli imprenditori sono ormai al collasso economico, mentre il sistema bancario non riesce più ad esercitare la necessaria funzione propulsiva di sostegno alle imprese. E’ lo scenario– ha concluso- su cui si fissano gli scopi diretti della criminalità organizzata,che punta ad impossessarsi del controllo diretto e gestionale delle imprese sane”.
“Il collegamento tra usura, estorsioni e criminalità organizzata é sempre più accentuato e pervasivo– ha tenuto ad evidenziare don Marcello Cozzi– e le cosiddette isole felici, perché non contaminate dai molteplici volti dei poteri della criminalità organizzata, non esistono più..In Italia, sotto tutte le latitudini, proliferano le lavanderie dei soldi “sporchi”, provenienti dalle attività illecite. L’usura– ha aggiunto- é diventata il business dominante nel bilancio delle organizzazioni criminali”. Una rappresentazione realistica, per dare risalto alla dimensione sistemica del riciclaggio e dell’auto-riciclaggio del denaro del malaffare; una situazione, per la quale il sacerdote ha lanciato un accorato e fermo monito alle istituzioni, ad operare con costanza d’impegno, a difesa della società e dell’economia produttiva e sana. E con il monito don Cozzi ha illustrato le iniziative che Libera promuove ed attua nel campo sociale, dando rilievo all’importanza del sostegno che le istituzioni e la solidarietà civica sono chiamate a dare ai singoli e alle famiglie vittime delle mafie.
“L’impegno del governo c’é ed é notevole– ha dichiarato il vice ministro Bubbico – per fronteggiare la situazione, dando risposte adeguate ed efficaci alle imprese, attraversate dalla crisi. In questa direzione si mira a potenziare i fondi di garanzia e gli strumenti capaci di rendere più facile l’accesso al credito, in particolare per le piccole e medie imprese. Ma é decisiva la volontà di cooperazione delle banche, alla pari della sinergia e della collaborazione tra istituzioni ed organismi sociali, che operano sui territori. Il dato di fondo– ha concluso Bubbico– é costituito dallo sviluppo di azioni coerenti a tutela della legalità pr consentire l’ordinato e corretto svolgimento delle relazioni economiche e delle attività imprenditoriali”.
Con S.O. S . Giustizia si punta a far sviluppare le attività di contrasto non solo all’invasività delle organizzazioni criminali nelle dinamiche sociali ed economiche dei territori, ma anche a rendere meno vulnerabili le attività d’impresa, rispetto alle molteplici forme di infiltrazioni e di condizionamento dei clan di camorra e mafia. E’ il primo, fondamentale tassello della rete di auto-tutela socio-territoriale per l’economia reale e legale.
Il servizio di S. O S . Giustizia è presidiato il martedì e il giovedì negli uffici dell’Ente camerale, nell’assoluto rispetto della privacy e dell’anonimato.