Il giorno 7 giugno, alle ore 9:00, presso la Sala Auditorium della Giunta Regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli Is. C/3, la classe V A del Liceo Classico “P. Colletta”, annesso al Convitto Nazionale, è stata premiata, unica tra le scuole secondarie di secondo grado della provincia di Avellino, su 77 scuole campane partecipanti, come miglior video, con un viaggio nei luoghi della memoria, nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, al concorso “La storia da ricordare-Shoah: comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, organizzato dalla Regione Campania nell’ambito della L.R. n. 26 del 2016 (“Costruire il futuro. Nuove politiche per i giovani”, D.G.R. n. 896 del 28/12/2018), nell’ambito delle iniziative atte a promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale-economica-culturale. Il video, dal titolo, “Il tempo della memoria”, nato nell’ambito del progetto scolastico “Contro l’indifferenza”, è frutto, contemporaneamente, di impegno e di ricerca, è un monito, affinché quello che è stato non sia mai più. Il lavoro, realizzato in maniera corale da tutta la classe, sotto la direzione della Prof.ssa Cinzia Favorito, con la consulenza storica della prof.ssa Giuseppina Satalino, muove da un lavoro di ricerca di prima mano, svolto presso l’Archivio di Stato di Avellino, una ricerca e uno studio della documentazione, che ricostruisce tutti gli aspetti dell’internamento e del funzionamento del campo di concentramento di Solofra, prettamente femminile, che ospitò circa ventisei donne, per la maggioranza francesi e polacche, considerate “di dubbia condotta morale e politica”, internate in un fabbricato signorile di una ricca famiglia di conciatori, attivo dal 1940 al 1943. Le donne vissero l’internamento e il conseguente sradicamento dalla vita abituale, subendo una rigida moralizzazione dei loro corpi, severamente abbigliate, nascoste agli occhi degli estranei, sorvegliate; corpi abusati, per sempre separati dalla vita che avevano condotto in precedenza. Per alcune donne fu il principio di una discesa agli inferi che le avrebbe condotte ad Auschwitz e, quasi sempre, alla morte. Il video, costruito su una sceneggiatura originale, a cura della Prof.ssa Favorito, è stato girato negli spazi dei sotterranei e del tetto dell’edificio storico del Convitto, risalente al 1831: un ambiente evocativo, poco illuminato, separato dalla quotidianità, che il tempo sembra aver cristallizzato.
Il premio ha un grande significato per la comunità scolastica, per il richiamo a un ethos di prossimità, al rispetto della sacralità dei diritti di ogni persona, per la riflessione profonda cui induce, in quanto antidoto culturale contro ogni nuova forma di discriminazione dei popoli.