Avellino – Laurea di Michele Preziosi un’Eccellenza di Borgo Ferrovia

Avellino   Laurea di Michele Preziosi unEccellenza di Borgo Ferrovia

Borgo Ferrovia, una piccola-grande periferia alle porte di Avellino, festeggia con orgoglio il successo di Michele Preziosi, neolaureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno. Michele ha conseguito il massimo dei voti, 110 e lode, con una tesi di ricerca in procedura penale (relatore prof. Luigi Kalb, correlatore prof. Donatello Cimadomo) dal titolo: “La Procura Europea: struttura, legittimazione e funzioni del nuovo ufficio inquirente”, un tema di straordinaria attualità e importanza istituzionale oltre che giurisprudenziale e che riflette le sfide del mondo contemporaneo e quelle prossime dell’unione europea, in special modo nel settore della repressione delle gravi forme di criminalità transfrontaliere. Dopo la proclamazione e l’encomio del presidente della commissione di laurea per lo straordinario percorso accademico come da tradizione, Michele essendo il laureato che ha conseguito il voto più alto tra tutti i candidati, a nome di tutti ha formulato e letto il giuramento solenne del neolaureato in giurisprudenza davanti alla commissione di laurea e davanti a una platea gremita e commossa.

Michele ha voluto condividere il suo eccellente risultato dedicandolo al suo caro papà, venuto a mancare quando aveva soli 8 anni. La sua è una storia di riscatto sociale, di coraggio e di testardaggine, il giovane ha voluto rimarcare il suo profondo legame con la comunità di Borgo Ferrovia, affermando che ciascuno è in qualche modo figlio della propria terra e che anche il contesto in cui si è vissuti può influenzare la crescita di una persona tracciandone il cammino.
Di seguito una breve dichiarazione:
“Adesso dovrei ringraziare me stesso per la mia ostinazione, la mia forza di volontà e per non aver mai mollato, anche nei momenti più difficili… ma non lo farò. Non per modestia o umiltà, non credo siano caratteristiche che mi appartengono, ma perché penso sia più giusto volgere lo sguardo a tutto ciò che, in qualche modo, mi ha davvero formato, a tutto ciò che mi ha reso la persona che sono oggi. Se c’è una persona che è stata così determinante nella mia formazione, in generale nel mio approccio alla vita, è la mia docente di liceo di letteratura italiana e latina, mio faro e esempio ispiratore di vita. Le devo tutto perché mi ha insegnato il valore del duro lavoro, del sacrificio e a non dare mai nulla per scontato. Mi ha trasmesso fame di conoscenza e amore per la lettura. Non come esercizio fine a se stesso ma come strumento per liberarmi da pregiudizi e rancore, per comprendere meglio il mondo in cui vivo ma sopratutto me stesso e ciò che voglio e desidero essere. A ricercare la felicità che è il supremo fine dell’Uomo, quella che i greci chiamavano εὐδαιμονία (eudaimonia). Grazie perché mi ha sempre insegnato attraverso le sue lezioni a essere un ribelle, a mettere in discussione sempre tutto e tutti, a non essere un vigliacco che si accoda sul carro del vincitore. A non uccidere chi è più debole e fragile di me e a porgere sempre una mano in un mondo e in una Italia sempre più incerta e inquietante, in cui sopraffazione e male oramai sdoganati e tollerati sembrano diventati la legge che non ammette alcuna deroga.
Mi ha insegnato a dare il giusto valore al tempo e a non rimpiangere una volta vecchio tutte le montagne che non ho potuto salire e tutte le battaglie che non ho potuto combattere.
Un ringraziamento particolare va alle mie zie che mi hanno da sempre seguito e supportato nel mio percorso di crescita personale, culturale e professionale, e ai membri dell’associazione Lotta per la Vita, in particolar modo la dottoressa Limone, che in un momento così cruciale della mia vita ci ha tenuto a far sentire la sua presenza, la sua stima (reciproca) e il suo affetto per me.”
Il suo discorso è sinteticamente riassunto nell’incipit della sua tesi “il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”.
Un in bocca al lupo a Michele, oggi tirocinante presso la Procura della Repubblica di Avellino e impegnato già da tempo nello studio del concorso in magistratura e post accademico per un favoloso proseguimento di carriera. (L.C.)

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