A pochi giorni dal ballottaggio per il Comune di Avellino desidero fare qualche considerazione, sperando sia utile a chiarire alcune questioni. La lettura dei giornali ci consegna suggestioni ma non fatti, contumelie ma non proposte, divisioni esasperate ma non ricerca di una idea di città che serva a ridare fiducia e speranza. Quando il libero confronto viene sostituito dall’invettiva, quando qualcuno, con totale arbitrio, si colloca nel campo degli innovatori dichiarando tutti gli altri biechi conservatori, quando ci si erge a vestale dell’etica pubblica avendo ottenuto dal “sistema” onori e prebende, anche molto recenti, quando la mistificazione diventa dogma e l’avversario un nemico da abbattere, quando, con profonda amarezza si registra tutto ciò non è necessario attendere l’esito del ballottaggio perché il campo ha già consegnato uno sconfitto ed è la città di Avellino. Un confronto civile si alimenta di idee, di progetti per la comunità ed anche di sogni da consegnare in dote alle generazioni che verranno come nell’antica Grecia il Tedoforo consegnava la fiaccola. Per molti di noi quella fiaccola ha rappresentato le due supreme aspirazioni dell’animo umano nella convivenza civile: la Libertà e la Giustizia. Se un suggerimento posso permettermi di dare all’avvocato Nello Pizza è di non avere alcuna preoccupazione delle grandi ed eterogenee ammucchiate che vengono annunciate contro di lui. Sappia parlare in modo diretto al cuore dei suoi concittadini, sappia essere l’interprete autentico dei disagi sociali, delle attese, delle ansie, dei tormenti ma, al tempo stesso, sappia rappresentare una prospettiva di avvenire da legare, con orgoglio, alla grande tradizione civile ed identitaria della città di Avellino.
On. Umberto Del Basso De Caro