Avellino. “Mefitis” è il titolo della mostra, di cui ieri 16 settembre è stato presentato il catalogo, dell’artista irpino Gennaro Vallifuoco conclusa nel marzo scorso, ospitata nel Complesso Monumentale ex Carcere Borbonico di Avellino a cura di Generoso Bruno e Augusto Ozzella. Sono intervenuti Giovanna Silvestri, coordinatrice scientifica del Museo Irpino, Renato Lori, direttore dell’Accademia delle belle arti di Napoli, Erminio Petecca, presidente dell’Ordine degli architetti irpini, Fabrizio Pesiri, notaio e collezionista d’arte, Gennaro Vallifuoco, artista, autore della mostra e del catalogo, Generoso Bruno e Augusto Ozzella, curatori della mostra. Il catalogo comprende le 70 opere inedite, realizzate tra il 2007 ed il 2022, ispirate al forte legame con il territorio che le ospita, espresse dalla scelta dei materiali: il fango e l’argilla, ricavati proprio dalla Valle di Ansanto, al filo bianco del ricamo delle pizzillare della scuola di Tombolo di Santa Paolina. Vallifuoco sperimenta sempre nuovi percorsi artistici, usando legni, tela di juta e di lino, asfalto e guaina liquidi, smalti, terracotta maiolicata e foglia d’oro. Adesso, quelle opere nate durante la pandemia, sono state raccolte in un catalogo che si intitola anch’esso “Mefitis” che è stato presentato nella sala blu dell’ex Carcere Borbonico insieme ad una bellissima stampa in tiratura limitata, ritoccata e firmata in originale dall’artista, il cui ricavato è destinato a favore della Croce Rossa Italiana. Per questa opera è stato realizzato un live painting su suggestioni musicali di Luca Roseto al sax e Fabio Tropea alle percussioni. Il rumore dei tommarielli accompagnato dalle audioregistrazioni effettuate presso la sorgente mefitica, trasmutati in un componimento sonoro da Marco Messina e Sacha Vinci, hanno aiutato a trasferire l’energia artistica di Vallifuoco agli intervenuti alla presentazione del catalogo della mostra, generando una vasta dimensione esperienziale. Sempre sensibile e promotore delle forme artistiche l’Ordine degli Architetti della provincia di Avellino, nello spirito di rilanciare il territorio e i suoi personaggi ha patrocinato l’iniziativa. Secondo il presidente degli Architetti Erminio Petecca: “Vallifuoco nasce come scenografo ma si concretizza come pittore di emozioni e di fatti che si legano alla storia, alla tradizione, alla cultura dei suoi luoghi di appartenenza. La sua pittura puo’ sembrare una storia minore, appartenente a una cultura popolare, ma il linguaggio dei suoi racconti è straordinariamente universale nel descrivere le leggende della sua terra e nel dipingere le fiabe popolari”.