Tragedie che hanno segnato per sempre l’umanità … non ricordare per comprendere che oggi c’è urgente necessità della PACE
La mostra documentale dell’imprenditore collezionista Dentice Pantaleone al Circolo della Stampa di Avellino prenderà il via sabato 5 Agosto 2023 alle ore 18,30 e sarà inaugurata dal giornalista di RAI 1 Cultura, Gianni Maritati, interverranno Gianni Colucci giornalista del Mattino, Salvatore Guerriero Presidente PMI International, la presentazione a cura di Stefania Marotti.
Dopo il ritrovamento nel 2018 delle 272 foto originali sulla Prima Guerra Mondiale e dello straordinario racconto tratto dalle pagine del diario personale del Mag. Guglielmo Sabelli ufficiale del Tribunale Militare del Regio Esercito Italiano, già oggetto di varie esposizioni e con la pubblicazione di tre edizioni del libro “ Le foto della Prima Guerra Mondiale”, nuovi elementi, relativi questa volta alla seconda guerra mondiale: cimeli, foto, libri e giornali hanno arricchito ulteriormente il Museo Aziendale dell’imprenditore irpino che, come consuetudine, da 4 anni anima il ferragosto avellinese con materiale di interesse storico e artisticosalvato dal macero. Dentice, operativo nel settore dell’economia circolare, una passione per il vintage, ha costituito un vero e proprio archivio documentale del quale spesso si servono scrittori, registi e professionisti. In una recente intervista Dentice Pantaleone ha spiegato il motivo di queste installazioni che non hanno nessuna finalità lucrativa:
Rendere fruibile a tutti questi documenti e in particolar modo agli studenti sono uno strumento di conoscenza e arricchimento culturale. In particolare il materiale relativo alle guerre sono oggetto di riflessione per non ricadere in errori e orrori che hanno segnato le sorti della nostra nazione e del mondo intero. Un occasione per parlare di PACE ma anche di solidarietà e ambiente. È sempre gratificante per un collezionista far ammirare i propri oggetti, raccontare come e dove li ho ritrovati, scambiare opinioni … insomma questa è la vacanza che preferisco, vivere la mia città, incontrare amici, fare nuove conoscenze. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 19 agosto.
Gianni Maritati, nella prefazione al libro di Dentice Pantaleone scrive: Ad oltre un secolo di distanza, la Prima Guerra Mondiale non ha lasciato cicatrici ma ferite. Ferite ancora aperte e sanguinanti ogni volta che vediamo una foto inedita, ogni volta che leggiamo una memoria di quell’epoca rimasta per decenni sepolta in un angolo delle nostre case.
Grazie al lavoro, e alla grande passione, di Dentice Pantaleone, imprenditore campano nel settore dei rifiuti e del riciclo, spesso gli “scarti” rivelano sorprese eccezionali e inattese.
Come le sette scatole ritrovate e messe da parte, pur senza saperne ancora il contenuto, da questo collezionista curioso e sempre attento a tutto ciò che racconta il passato attraverso le sue testimonianze materiali: dai quadri ai mobili, dalle biciclette ai manifesti cinematografici, dalle lettere alle cartoline.
E’ così che Dentice Pantaleone, dotato di un fiuto e di un istinto non comune, non se le lascia sfuggire, quelle sette scatole, e scopre finalmente un tesoro: foto originali e il diario personale, mai pubblicato, che erano stati conservati con cura dall’ufficiale magistrato dell’Esercito Italiano Guglielmo Sabelli e che risalgono alla Grande Guerra.
La lingua inglese gioca sull’assonanza fra “trash” (spazzatura) e “treasure” (tesoro): quello che è uno scarto per te, può essere un tesoro per me.
Amante della storia e rispettoso dell’ambiente, Dentice Pantaleoneha ridato vita, dignità e luce a tantissimi oggetti, fino a farne i protagonisti “redivivi” del suo straordinario e suggestivo Museo.
La sua non è solo un’intuizione di tipo economico, ma una grande e meritoria operazione culturale che ci aiuta ad allargare e ad approfondire la nostra conoscenza del passato, ad accedere alle sue fonti non convenzionali e alle sue testimonianze dirette, a svelare i ricordi, i sogni, i drammi e le speranze di tante persone che ci hanno preceduto nel cammino dell’esistenza.
Come le foto e i racconti del maggiore Sabelli, che gettano uno sguardo più diretto e antiretorico sui devastanti orrori della Prima Guerra Mondiale, sul trauma sconcertante che quella “inutile strage” ha rappresentato per il nostro Paese e per le nostre coscienze.