“Parlare di un errore nella delibera è una bugia, una grossa bugia, ed un attacco vile e pretestuoso. Siamo di fronte all’ennesima strumentalizzazione verso un’amministrazione che ha lavorato bene e sodo. Forse il nostro errore, che ha infastidito non poco, è di aver rispettato tutti i regolamenti e le norme, senza aver favorito nessuno, a differenza degli anni scorsi. Cosa che abbiamo fatto anche con la delibera di patrocinio per la manifestazione Torre e Torrenti, una delibera perfetta sotto tutti i punti di vista, soprattutto quelli legali”. L’ex assessore allo Sport del Comune di Avellino, Donatella Buglione, replica alle polemiche sollevate dall’associazione sportiva “Podjgym” con carte alla mano. “Veniamo alla prima bugia: la richiesta di patrocinio ci è pervenuta non a luglio, bensì alla fine di agosto. Così, giusto per chiarezza. Nonostante questo, ci siamo immediatamente attivati. Chiariamo subito un altro aspetto: l’intera scenografia necessaria allo svolgimento della manifestazione, secondo la richiesta dall’associazione, prevedeva anche l’allestimento di stand enogastronomici e di sponsor. Per questo motivo, il Suap (Settore Attività Produttive – Commercio – Amministrativo Sanitario), il 3 settembre chiedeva al presidente Carmelo Alvino di produrre tutta la documentazione necessaria. Documentazione che non è mai arrivata al Suap e al Comune. Pertanto prosegue Buglione – la delibera che abbiamo approvato non era sbagliata. Era semplicemente rispettosa delle norme e dei regolamenti, così come sarebbe dovuto essere sempre. I diritti e i doveri valgono per tutti, se negli anni scorsi si è fatto in maniera diversa, non era regolare. La manifestazione, dunque, aveva avuto il via libera, con la conseguente installazione di tutte le strutture necessarie ed indispensabile per l’accoglienza degli atleti. Resto esterrefatta da questo polverone sollevato. Bugie su bugie, con parole al vento che lasciano il tempo che trovano. Quest’amministrazione si è contraddistinta proprio per il rilancio degli sport minori che abbiamo portato in quasi tutte le periferie. Chi afferma il contrario, come il signor Alvino, è in malafede. Noi siamo orgogliosi del nostro operato, soprattutto di aver lavorato con onestà e trasparenza. Qualcuno, evidentemente, era abituato a ben altro”.