Avellino con il secondo maggiore tasso di rischio evasione fiscale. Lo rivela uno studio dell’Agenzia delle entrate. Il dato colpisce perchè si tratta di una provincia con basso indice di ricchezza. ll sospetto che vi sia un elevato tasso di evasione è dunque forte, e l’Agenzia diretta da Befera colloca Avellino tra le 28 province italiane più “pericolose”.
“Più che parlare di lotta all’evasione fiscale si deve cominciare a pensare seriamente ad una riforma generale del Fisco nel nostro Paese – afferma Gerardo Santoli vice presidente nazionale di ConfImprenditori- Oggi un piccolo imprenditore si trova ad affrontare una situazione di estremo disagio. L’imprenditore in Irpinia non deve solo lavorare per meritarsi la propria fetta di guadagno, non deve soltanto rischiare tutto investendo ciò che ha per un presunto profitto. L’imprenditore deve essere piuttosto agile, scansando gli ostacoli e capovolgendo le complicazioni che gli si presentano. Insomma deve combattere con le “regole” per quadrare i conti, a volte portandosi al confine della legalità. E se supera quel confine, Equitalia gli bussa alla porta e inizia il crollo, prima quello economico, poi quello psicologico.
La ConfIprenditori è stanca di un sistema che non premia chi lavora e chi contribuisce ad alimentare l’economia sana dell’Italia. È stanca di vedere decine, centinaia di piccoli imprenditori avvinghiati ad una burocrazia che non agevola, bensì ostacola. Ecco perché è necessaria una riforma del Fisco, pensata per sostenere la crescita di tali attività ed evitare l’esodo di tante brillanti professionalità. Pensiamo allo sviluppo- conclude Santoli- e non solo alle tasse”.