Sono ben nove le condanne che sono state invocate al termine di una lunga requisitoria nei confronti di tecnici comunali, progettisti e titolari dell’impresa che è accusata di aver utilizzato nel gennaio del 2006 vernici alchiliche a solvente, contenenti sostanze tossiche, per la tinteggiatura di pareti e ringhiere, oltre che per termosifoni della scuola elementare Oscar D’Agostino di Avellino. La vicenda risale al 2006, quando dopo una prima chiusura, a causa dell’odore sgradevole delle sostanze usate, trattate con tetracloroetilene, era seguita una nuova apertura.
Al direttore dei lavori è contestata proprio la circostanza della omessa vigilanza e controllo per la corretta esecuzione dei lavori. Ai diciassette alunni, che erano rimasti esposti non solo alle vernici alcidiche, ma anche al tetracloroetilene, usato come solvente, erano stati diagnosticate prognosi di circa 20 giorni. Irritazione agli occhi, alla cute e al tratto respiratorio ed anche altre patologie. Tutte causate, secondo le indagini della Procura, proprio dalla esposizione alle sostanze tossiche e alle esalazioni tossiche che erano state sprigionate dalla stessa. Le accuse nei confronti di sette dei nove indagati, sono quelle di lesioni personali in concorso.