Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che personale dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Treviso hanno accertato che un incendio, verificatosi in provincia di Treviso all’inizio del 2022, era stato appiccato dolosamente allo scopo di realizzare una frode assicurativa di circa 2 milioni di euro.
Le attività investigative, caratterizzate dall’apporto che Vigili del Fuoco, Carabinieri e Finanzieri hanno potuto dare all’Autorità Giudiziaria sulla base delle specifiche competenze, hanno permesso di accertare come dietro un devastante incendio, che ha causato la distruzione di un edificio di un’azienda trevigiana e della merce nello stesso contenuta, si nascondeva, in realtà, il tentativo di realizzare una rilevante truffa assicurativa.
In prima battuta, i Vigili del Fuoco hanno accertato come l’incendio sia stato appiccato, in orario serale, all’interno degli uffici amministrativi di un’azienda trevigiana, mediante l’utilizzo di un liquido accelerante che ha causato la combustione di quanto contenuto all’interno e lo scoppio della vetrata che separava gli uffici dal magazzino, con propagazione dell’incendio a due serbatoi, contenenti liquido altamente infiammabile, che erano stati appositamente depositati il pomeriggio dell’evento, dopo l’uscita dei dipendenti.
I Carabinieri della Compagnia di Montebelluna hanno poi effettuato riscontri, acquisito testimonianze, visionato filmati e analizzato tabulati telefonici, che hanno permesso di collocare la presenza dei due indagati nei pressi dell’azienda quando si è verificato l’incendio.
I Finanzieri del Gruppo di Treviso, infine, hanno svolto accertamenti economico-finanziari in merito alle ragioni che avrebbero potuto giustificare una simile condotta, scoprendo che, entro un anno dall’evento, sarebbe andata in scadenza la rata di riscatto del contratto di leasing dell’immobile incendiato, pagamento che non si sarebbe potuto onorare se non attraverso un indennizzo assicurativo che avrebbe anche garantito nuovi macchinari, arredi e attrezzature.
Nei confronti del responsabile legale della società e della madre (nonché dipendente), ritenuti responsabili dei reati di incendio doloso (entrambi) e frode assicurativa (solamente il primo), la Procura della Repubblica di Treviso ha ora concluso le indagini preliminari.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Treviso (art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 106/2006, come introdotto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021).