Ecco la nota di Giuseppe Rubinaccio sula questione AVIS in Campania. “Buon sangue non mente (quello dei controlli carenti e della sanità in rovina di chiara marca centrosinistra) . Si potrebbe definire così, se non fosse tragica la vicenda di Avis Campania ed in particolare il silenzio di Vincenzo De Luca, ormai declassificabile da sceriffo a vampiro. Quello che abbiamo visto tutti in Tv è chiaro, quanto scandaloso: è emerso che in Campania a oggi esistono solo 9 centri trasfusionali “fissi” gestiti da Avis per praticare la raccolta sangue, tantissimi in meno rispetto alla media delle altre regioni italiane, a dispetto dei tanti altri centri già pronti sul territorio che non ricevono le autorizzazioni a operare da parte della sanità regionale. Buona parte della raccolta sangue viene fatta allora attraverso le autoemoteche, circa 25 in azione sul territorio, di cui più della metà (15 o 16) di proprietà della famiglia Pecora, molto attiva in Avis. Poiché Avis riceve un rimborso di circa 60 euro per ogni sacca raccolta, visto anche lo scarso rispetto delle regole basilari nelle operazioni di selezione dei donatori, che emerge chiara dal servizio (dona addirittura una persona sprovvista di documenti di riconoscimento) ci viene da chiedere: ma che controllo si ha sulla sanità da parte del Governatore della Campania, tra l’altro diventato anche commissario, con tanto di benedizione governativa? Così si tutela la salute dei cittadini campani? Questa è la rivoluzione deluchiana? Bene ha fatto Armando Cesaro a chiedere con un’interrogazione urgente chiarimenti a De Luca. Quelli che non ha voluto dare alle Iene ora le dovrà dare in consiglio regionale. a meno che non scappi ancora una volta”.