I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro preventivo di beni nei confronti di un avvocato veronese, indagato per peculato, poiché – nell’ambito delle sue funzioni di amministratore di sostegno e di tutore – si sarebbe illecitamente appropriato di ingenti somme di denaro dei suoi assistiti. Sono stati sottoposti a sequestro – per un valore di circa 700 mila euro – un immobile, un’autovettura di lusso, gioielli, rapporti bancari e un’attività commerciale nella quale il legale aveva fatto confluire i proventi dell’attività illecita. L’attività investigativa delle Fiamme Gialle – svolta su delega della locale Procura della Repubblica – è partita dalle risultanze dei diversi procedimenti penali accesi nei confronti del legale scaturiti dalle denunce presentate dalle persone offese. L’attività si è incentrata su indagini bancarie, analisi dei flussi finanziari, mirati accertamenti economico-reddituali e patrimoniali che hanno permesso di ricostruire le modalità di impiego del denaro. In particolare è stato accertato che l’avvocato, tra l’altro, aveva recentemente ampliato e ristrutturato un’attività economica operante nel settore della ristorazione – riconducibile ad una terza persona – e aveva fatto confluire i proventi della sua condotta illecita su una serie di conti correnti intestati ad un soggetto corresponsabile. Il professionista – attualmente sospeso dall’Ordine degli Avvocati di Verona – dovrà rispondere per le condotte di peculato continuato e per autoriciclaggio – fattispecie recentemente introdotta nel nostro ordinamento con la legge 15 dicembre 2014, n. 186 – mentre i suoi due complici, che hanno trasferito, sostituito e/o reimpiegato il denaro nella consapevolezza della sua provenienza illecita, risponderanno invece di riciclaggio e/o reimpiego, in quanto non concorrenti nel reato presupposto di peculato. Gli accertamenti patrimoniali svolti dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona hanno permesso di rilevare anche una palese sproporzione tra quanto dichiarato ai fini delle imposte sui redditi dal legale e dai suoi complici ed i beni nella loro disponibilità. Il GIP presso il Tribunale di Verona ha così disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell’attività commerciale, di un immobile acquistato con il provento dei reati commessi nonché dei rapporti bancari, intestati, cointestati o comunque riconducibili a tutti gli indagati, di un’autovettura di lusso, gioielli in oro e pietre preziose rinvenuti in sede di perquisizione, per un valore complessivo al momento stimato in circa 700 mila euro. L’esercizio commerciale sequestrato è stato contestualmente affidato ad un amministratore giudiziario per salvaguardare la continuità aziendale.