Una discussione mentre un avvocato riceva un cliente in uno studio legale. Poi gli sparti, molti, con una pistola calibro 9×21 che il legale ha scaricato contro il suo assistito uccidendolo. E poi la richiesta ai colleghi di chiamare i carabinieri. Si è consumata in pochissimo tempo questo pomeriggio ad Oria la tragedia che ha trasformato in un presunto omicida Fortunato Calò, di 47 anni, avvocato civilista. La vittima è Arnaldo Carluccio, di 45 anni, di Torre Santa Susanna (Brindisi), con piccoli precedenti penali. Il suo corpo è stato trovato per terra in una pozza di sangue, raggiunto da diversi colpi di pistola.
Subito dopo l’omicidio, Calò ha atteso l’arrivo dei carabinieri. Ha consegnato loro la pistola e si è fatto condurre in caserma dove in serata è stato ascoltato. Passerà la notte nel carcere con l’accusa di omicidio volontario. Per il momento non emergono indicazioni sul movente. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, che stanno ascoltando Calò assistito dal suo legale, Pasquale Annicchiarico, indagano anche sulla vita della vittima. Non si sa se l’avvocato abbia già spiegato le ragioni del suo gesto. Lo studio legale è molto noto nella cittadina di Oria è rimasta sconvolta dalla notizia. Si tratta di uno studio associato in cui oltre a Calò, esercitano la professione anche un avvocato penalista, e altri avvocati che saranno ascoltati dagli investigatori come persone informate sui fatti. Hanno sentito gli spari, partiti dalla pistola che era legalmente detenuta da Calò che però, non era autorizzato al porto dell’arma. La pistola è stata sequestrata.
Quel che si sa, al momento, è che i due, professionista e assistito, stavano discutendo di questioni legali. Ma si dovrà ancora attendere per ottenere un quadro completo della vicenda. Calò si trova in caserma: in serata sarà trasferito in carcere, in attesa dell’interrogatorio dinanzi al giudice per le indagini preliminari. Sul corpo della vittima è stata eseguita una prima ispezione esterna. Il pm disporrà l’autopsia. Sul posto si è recato anche il sostituto procuratore di turno, Raffaele Casto, che coordina l’attività investigativa dei militari dell’Arma.