Di Marzo: Le percentuali di raccolto danneggiato potrebbero arrivare fino a punte di oltre l’80 per cento, si valuta la richiesta dello stato di calamità
Continuano a pervenire segnalazioni di aziende agricole danneggiate, vigneti e frutteti distrutti in Irpinia e non si fermano i sopralluoghi dei tecnici e dei dirigenti di CIA nelle imprese fortemente colpite dal maltempo di ieri, mentre sale la conta dei danni.
“Siamo ancora in campo, soltanto nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro preciso della situazione – sottolinea Stefano Di Marzo, Presidente di CIA Avellino – “I danni, ancora non quantificabili in dettaglio, appaiono ingenti tanto da richiedere la necessità di una verifica con le istituzioni competenti per una eventuale richiesta dello stato di calamità dovuta alla grandine. È un nuovo devastante colpo che si somma ai già ingenti danni causati dalla siccità e dalle conseguenze degli aumenti di materie prime e carburanti, che contribuisce a mettere in ginocchio la filiera vitivinicola”.
Ad oggi è possibile affermare che la zona interessata dal maltempo si allarga a gran parte dei comuni di Castelfranci, Torella dei Lombardi e Nusco, dove le percentuali di raccolto danneggiato potrebbero arrivare fino a punte di oltre l’80% e dove sono numerose le aziende vitivinicole, le cantine e io frutteti danneggiati”. A lavoro per una ricognizione dei danni subiti dalle aziende agricole del territorio, anche il presidente di Cia Paternopoli Mario Cresta.
Ancora una volta, ci troviamo ad affrontare le conseguenze del global warming – sottolinea CIA Avellino – con una tendenza alla tropicalizzazione di lungo periodo e una più elevata frequenza di manifestazioni violente. A ciò si aggiunge la forte crescita dei costi delle materie prime, con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio.
Le precipitazioni per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali determinano danni ingenti, visto che i terreni non riescono ad assorbire l’acqua, provocando allagamenti, frane e smottamenti. La grandine soprattutto, è l’evento più temuto per l’irreversibilità dei danni che arreca ai vigneti e ai frutteti, e in pochi minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero” conclude.