Aveva un contratto già pronto e solo da firmare Luigi, il giovane ragazzo napoletano rimasto ferito gravemente per un colpo di pistola sparato da dei suoi coetanei. Il contratto senza firma è rimasto negli uffici dell’Avellino Calcio. «Avrebbe dovuto firmarlo proprio oggi (ieri, ndr ), era già fissato l’appuntamento» confermano i compagni di squadra. Lo avrebbero accompagnato il padre e il preparatore atletico della sua scuola calcio, la Frocalcio San Luciano Academy, che ruota nell’orbita del Frosinone, un’altra squadra di B, che si era interessata al ragazzo.
Luigi aveva una chance di diventare calciatore, oggi invece ancora non si sa quante chance abbia di riprendersi dal coma farmacologico in cui è tenuto dal pomeriggio della vigilia di Natale, quando un proiettile lo ha centrato alla testa mentre camminava con un gruppetto di amici lungo il corso principale di Parete, il paese in provincia di Caserta dove abita con i genitori e due fratelli. Un colpo devastante, un proiettile di grosso calibro (9, probabilmente) che gli ha perforato il cranio e attraversato il cervello e che ancora non si è potuto capire da dove sia partito.
Luigi è crollato a terra senza un urlo, senza nemmeno un gemito, e i ragazzi che erano con lui non si sono accorti di nulla. Hanno visto il sangue ma nemmeno a quel punto hanno capito. Perché non c’era intorno una sparatoria, non c’era gente che urlava o che scappava. Solo quel colpo alla testa di Luigi e – si è scoperto dopo – un altro che lo ha sfiorato dietro l’orecchio.