Stamane alle 8 l’arrivo in elicottero a Pompei. Nel santuario mariano dove si venera la Madonna del Rosario, BERGOGLIO ha recitato la Supplica scritta dal beato Bartolo Longo. Alle 9.30 il trasferimento a Scampia, accolto dal sindaco partenopeo Luigi De Magistris. Il primo cittadino ha consegnato al Papa le chiavi della città. Francesco nel suo intervento ha pronunciato un discorso a braccio. “Non lasciatevi rubare la speranza”. Il pontefice ha detto che la corruzione e lo sfruttamento dei giovani “puzza”. Il Papa ha evocato lo sfruttamento di terre come quelle al confino tra Napoli e Caserta, meglio nota come “Terra dei fuochi”. Tra i concelebrandi della messa a piazza Plebiscito, si notava anche don Maurizio Patriciello. “A MARONNA V’ACCUMPAGNA”, è il saluto pronunciato, al termine dell’omelia, da Francesco e dal cardinale Sepe nel suo saluto al termine della concelebrazione in piazza Plebiscito.. Il Papa ha abbracciato e dato una carezza ai tanti bambini, anziani e ammalati disposti nella piazza storica di Napoli. Padre Giovanni La Manna, gesuita come lui, commentava la diretta di SAT 2000. Poi il pranzo con i detenuti del carcere di Poggioreale. Più di 300 reclusi ad accogliere il Papa. Il momento più spirituale, l’incontro in cattedrale con i parroci, laici e le suore di clausura che hanno ottenuto il permesso di incontrare il Papa. Nel duomo, davanti al Papa, é avvenuto anche il prodigio della liquefazione del Sangue di San Gennaro. Una liquefazione solo parziale ma il cardinale Sepe ha annunciato il miracolo. Il Papa non ha esitato a scherzare, dicendo “San Gennaro è contento a metà”. Francesco poi, in papamobile, ha raggiunto Piazza del Gesù, recandosi in forma strettamente privata nella chiesa del Gesù Nuovo per rendere omaggio alle spoglie di San Giuseppe Moscati. Qui ha incontrato gli ammalati dell’Unitalsi ed altre associazioni di volontariato. Una visita, alla quale, non sono state concesse riprese televisive per volontà del pontefice. Una visita estenuante e faticosa, come ammesso dallo stesso Bergoglio che sul palco, allestito alla Rotonda Diaz, ha detto, “scusate se mi siedo ma sono veramente stanco”. Poi ha risposto a domande, anche pungenti, sulla famiglia, sul matrimonio ed altri temi. Ad una signora di 95 anni ha fatto i complimenti dicendogli “Io sono Napoleone di fronte a lei”. Accoglienza sul lungomare di via Caracciolo da migliaia di giovani, ai quali dice: “I giovani hanno la forza. Non arrendetevi”, e ha implorato per loro la protezione della Madonna e di San Giuseppe e anche qui il saluto A Maronna v’accumpagna. Saluto reso famoso dal cardinale Sepe. Il Papa viene salutato con il canto ‘O sole mio. Nicola Valeri